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Mihajlovic panzer: «Le inside ci sono, ma noi andiamo avanti per la nostra strada»

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Mihajlovic panzer: «Le inside ci sono, ma noi andiamo avanti per la nostra strada»

Sinisa Mihajlovic è un panzer: non si
spaventa dei cavalli di Frisia piazzati qua e là, ma li travolge,
per arrivare al checkpoint della dodicesima giornata con una vittoria in
più nel proprio score. La prima grana(ta), dicono i giornalisti, è
il fatto che Pierpaolo Bisoli si giochi tutto in questa gara, la seconda è
rappresentata da un Cesena con l'acqua alla gola e la terza è
rappresentata da un campo – sintetico – sul quale i romagnoli hanno
perso una volta sola, e non troppo meritatamente, contro l'Inter.
«Bisogna stare attenti – comincia il tecnico blucerchiato dalla sala stampa del
"Mugnaini" -, perché è una partita in cui Bisoli si gioca
molto. È un amico, ed è competente, mi spiacerebbe se lo
esonerassero; ma come diceva il Trap esistono sono due categorie di
allenatori: quelli esonerati e quelli che verranno esonerati. Spero
comunque di vincere, ma che lui possa rimanere in sella».

Campo. «Abbiamo tredici punti più di loro – continua il serbo – e sono tanti, ma non dobbiamo prendere sottogamba questa gara. Il Cesena è una squadra che lotta, molto forte sulle seconde palle. Ha preso il carattere del suo allenatore, per cui non sarà facile, anche se credo che alla lunga la nostra qualità verrà fuori». E poi c'è il campo artificiale… «Quello del sintetico può essere un problema – analizza Mihajlovic -, ma dobbiamo essere bravi a comprendere sin dal riscaldamento come rimbalza il pallone e capire subito la velocità. D'altronde è come per i tennisti giocare su terra battuta o asfalto: avete mai sentito Djokovic o Federer lamentarsi per il campo?».

Trasferta. «Il ritorno di Mancini è un motivo in più per tifare Inter nel derby – commenta Sinisa, facendo il proprio in bocca al lupo al suo compagno di campo e panchina». La stracittadina però è solo una delle sfide che vedranno messe a dura prova le ambizioni delle prime della classe: la Lazio incrocia la Juve e il Napoli se la vede con il Cagliari di Zeman. «Sì, questo è un turno favorevole – ammette il doriano -, almeno sulla carta. Però non si tratta di una gara facile. Vogliamo tuttavia tornare a vincere in trasferta: ci è successo una volta sola, nel derby, che poi abbiamo giocato a tutti gli effetti in casa nostra».

Equilibrio. Siamo la Samp, oltre la vittoria c'è di più. «È vero che lontano da Marassi non abbiamo ancora vinto – prosegue il mister -, ma le prestazioni ci sono state: abbiamo perduto una volta sola. L'anno scorso in casa steccavamo raramente, mentre in trasferta ci è successo più spesso; questa stagione invece cerchiamo di equilibrare le cose. Comunque servono i tre punti, perché la classifica è molto corta, e si rischia di passare da quarti a settimi o ottavi in poco tempo».

Nazionali. Sinisa, poi, viene spinto verso gli argomenti direttamente o collateralmente collegati alle nazionali. «Avere tanti giocatori convocati è per noi un vanto – dice -. Sono molti i giocatori che sono stati chiamati, e questo dice loro che devono continuare su alti livelli, mentre a coloro che ambiscono di arrivarci suggerisce di fare ancora meglio. Credo sia uno stimolo per tutti. Italia-Albania? Penso sia stato bello giocare a Genova, anche perché c'era pieno di albanesi, venuti da ogni parte del Paese; ma forse sarebbe stato più utile disputare questa partita altrove, in un altro stadio. È quanto meno particolare che i genovesi paghino per i genovesi».

Portieri. C'è un giocatore, Sergio Romero, che la maglia della sua selezione la veste già da un pezzo, e che ultimamente ha ripreso anche a indossare quella a tinte blucerchiate. «Al momento Romero è il titolare – risponde Mihajlovic in tema di estremi difensori -, perché sta facendo molto bene. Viviano ha la febbre ma non lo avrei convocato comunque: deve ancora riprendersi dall'infortunio. Quando sarà completamente a posto, vedremo il da farsi, dato che anche lui aveva fatto bene prima di questo stop».

Binomio. C'è una coincidenza, poi, che in addizione ai risultati maturati sul campo, fa sognare i tifosi blucerchiati: quella della presidenza romana e dell'area tecnica affidata ad un mister serbo. Il binomio Ferrero-Mihajlovic potrebbe emulare il duo scudettato Mantovani-Boskov, come dichiarato dalle colonne del Corriere dello Sport dallo stesso presidente blucerchiato? «Quest'anno magari no – commenta l'uomo di Vukovar pinzando il freno -, perché è davvero dura. Ma la Sampdoria grazie alla programmazione ha già vinto una volta il campionato, per cui chissà… Il presidente Ferrero non ha detto che vuol vincer quest'anno, e la sua ambizione è del tutto giustificata».

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