Il tifo azzurro di Gabbiadini: «Forza ragazze, forza Italia»
Il 18 novembre scorso Melania Gabbiadini era di fronte alla tv a tifare per il fratello, entrato in campo con il numero 20 sulle spalle per giocarsi una fetta buona di secondo tempo in Italia-Albania. Domani, giovedì, sarà Manolo a guardare in azione la sorella con addosso la casacca azzurra, in quella che è la più importante gara della Nazionale femminile dal 1999, anno dell'ultima qualificazione alla Coppa del Mondo, ad oggi.
Invito. Le ragazze di Antonio Cabrini, a Verona, si giocheranno infatti contro l'Olanda la
qualificazione ai Mondiali 2015 in Canada. «Mi dispiace non poter
andare al "Bentegodi" – racconta il numero 11 doriano in un'interivista
esclusiva al Corriere della Sera -, ma voglio invitare tutti ad andare allo stadio per sostenere la Nazionale: ci si gioca la qualificazione».
Bucato. L'intervista del prestigioso quotidiano milanese è anche un modo per scoprire come mai Manolo abbia voluto seguire le orme della sorella maggiore. «Un giorno ero allo stadio – racconta il centravanti -, me ne stavo seduto come tutti i
sabati in
tribuna con i miei genitori per vedere giocare Melania. Era una
partita come tante altre. A un certo punto l'ho vista avvicinarsi alla
porta palla al piede. Ha tirato una bomba micidiale. Il pallone si è
alzato, poi si è andato a schiantare sulla traversa e, per il colpo, si è
bucato. Chissà, forse non sarà stato un gran pallone. Ma ricordo
perfettamente quello che ho pensato in quel momento: “Mia sorella è
veramente forte”». Evidentemente la staffilata dalla distanza è nel DNA familiare.
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