Mihajlovic è sereno: «I ragazzi hanno dato tutto, ma questo è il calcio»
C'è del blues nelle parole di Sinisa Mihajlovic. Quella laconicità raffinata e amara in cui puccia le parole nel post-partita il serbo significa molto, perché dà la sensazione di incompiutezza. «Abbiamo fatto una grande partita – commenta l'allenatore dopo l'1-1 di Marassi -, abbiamo dominato e pareggiare così brucia. Questo però è il calcio: le grandi squadre alla prima occasione ti puniscono. Comunque sia, dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto».
Errore. Il gol subito è una nota stonata, una corda pizzicata male, una scalata maldestra. «Al primo sbaglio – inizia Sinisa -, su un passaggio di consegne difensivo , siamo stati puniti. Mesbah è dovuto andare su Zapata e loro ci hanno pareggiato; ma non posso rimproverare nulla ai ragazzi». Se le partite durassero 85 minuti, la Samp sarebbe terza in solitaria. «Noi siamo il Doria e loro il Napoli – chiarisce -, per cui hanno un potenziale maggiore e possono anche segnarti un gol. Ma quello che voglio che sia chiaro è che per vincer a Marassi non serve essere più forti tecnicamente ma anche caratterialmente».
Verona. È sfumata la vittoria numero due nelle ultime sette uscite, qualcosa non va?
«Io non sono tranquillo, ma sereno – spiega ai giornalisti -, perché
anche oggi abbiamo dimostrato di essere in grado di giocarcela con
tutte. Ma in casa non è mai stato un problema: è in trasferta che
dobbiamo migliorare. Domenica abbiamo una partita importante e
mancheranno Soriano e Obiang, anche se ho piena fiducia in chi li
sostituirà». Rizzo, ad esempio. «È un giovane con ampi margini di miglioramento – dice Sinisa sul numero 22 -, ha gamba e ha fatto un'ottima gara».
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