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Mihajlovic zittisce le voci: «Alla Samp non si muove nulla senza il mio benestare»

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Mihajlovic zittisce le voci: «Alla Samp non si muove nulla senza il mio benestare»

Coppa Italia, avvertenze per l'uso:
spesso la partita finisce in secondo piano, all'ombra di domande
incentrate sul mercato e vicende collaterali. Così accade anche a
Sinisa Mihajlovic, al termine della gara vittoriosa contro il
Brescia: «Nella
nostra società non si fa niente senza il mio benestare, le voci
delle partenze sono solo stupidaggini che voi volete creare. Io non
parlo di mercato se non alla fine del mercato stesso. Gabbiadini e Okaka restano? Io
dico che qualsiasi cosa succederà sarà decisa con il mio presidente
e il mio direttore sportivo. Non so
ancora se partirà qualcuno, è troppo presto per dirlo».

Professionista. «Se
mi piacerebbe andare al Napoli? Non sono queste le domande da fare –
risponde il tecnico serbo -, parliamo della partita. Io sono
l'allenatore della Sampdoria, e sono felice di stare qua. Mi comporto
da professionista, sono concentrato sui miei giocatori e sui nostri
obiettivi. Siamo sulla buona strada: questa sera anche chi ha giocato
meno ha dimostrato il suo valore».

Anno. Dopo
la risposta vincente da set point, ecco arrivare una domanda
specifica sul match da parte: qual è il modulo
migliore per la Samp? «Noi lavoriamo sempre su diversi moduli –
commenta il mister -. A seconda dei giocatori a disposizione e
dell'avversario posso così cambiare. Ho ragazzi che mi permettono
di mutare modulo anche durante la partita. C'è un lavoro lungo un
anno dietro a questa squadra: l'importante però è avere la
mentalità giusta».

Gonzalo. Mentalità che potrebbe aver incamerato anche Bergessio, ora che ha trovato la porta. «Sono molto contento per Gonzalo – racconta Sinisa -, ora che si è sbloccato potrà darci una mano sostanziale anche lui. Con questa vittoria abbiamo raggiunto il primo obiettivo della stagione: l'andare avanti con merito in Coppa Italia. Con il passaggio agli ottavi ci prepariamo ad una bella sfida con l'Inter. Non sarà una sfida personale tra me e Mancini ma una gara per fare strada verso l'Europa».

Rosso. Inevitabile anche una battuta sull'allontanamento anticipato dal campo, ma l'allenatore blucerchiato glissa: «La qualificazione è di certo più importante della mia espulsione. Sapete che non parlo degli arbitri. Vi posso dire che non ho insultato nessuno, ho solo messo per terra la bottiglietta come faccio ogni volta. Non mi hanno voluto dare spiegazioni a riguardo».

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