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Stankovic: «Vialli nel cuore, Marassi diventi la nostra forza»

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Stankovic: «Vialli nel cuore, Marassi diventi la nostra forza»

«Il primo pensiero va naturalmente a Luca Vialli. I suoi messaggi di benvenuto alla Sampdoria me li tengo stretti: me li ha mandati con affetto, amore e rispetto e mi ha colpito dritto nel cuore. Mando un abbraccio alla famiglia: abbiamo perso un grande uomo». Dejan Stankovic ha voluto innanzitutto ricordare l’ex bomber blucerchiato prima di addentrarsi nella disamina della sfida di domani, domenica, al “Ferraris”.

Avversario. «Il Napoli è una squadra che ha fatto vedere il proprio valore fin dall’inizio della stagione – prosegue il mister -. Sono favoriti per lo Scudetto e da favoriti vengono a Marassi. La prestazione col Sassuolo è stata convincente: siamo stati bravi e concentrati, ma dobbiamo migliorare di partita in partita. Arriva un grande avversario, con  grandissimo allenatore, li rispettiamo ma, senza paura, faremo il nostro: giochiamo in casa, dobbiamo onorare la maglia e difendere i nostri colori. Siamo pronti. Ci saranno tanti duelli: ne abbiamo vinti tanti a Reggio Emilia e dobbiamo ripeterci».

Armi. Sul fronte dei singoli Stankovic parla così: «Ritorna Djuricic, Colley ha ancora i postumi di un attacco forte di influenza, Amione è squalificato. Ma non ci piangiamo addosso, abbiamo le nostre armi e dobbiamo continuare a preparare ogni partita come una finale. Le partenze? Ringrazio Bereszynski, grande uomo e professionista, ha dato tanto alla Samp e ha onorato la sua ultima gara con una prestazione top. Gli auguro ogni bene, lo merita. E vale lo stesso discorso per Caputo: se possono essere più felici altrove è giusto lasciarli andare perché sono ragazzi splendidi. Zanoli? È potente fisicamente, tecnicamente è bravo: ha voglia di spaccare il mondo. Lo voglio vedere: se sta bene giocherà».

Fortezza. Infine un richiamo allo stadio di Genova, dove il Doria quest’anno non ha ancora trovato i tre punti. «In queste settimane abbiamo lavorato sul fatto che Marassi è casa nostra – conclude -, deve essere la nostra enorme forza che ci spinge a fare risultati inaspettati. Questo deve cambiare: si possono sbagliare cento, mille palle ma non possiamo sbagliare approccio e atteggiamento. Questo vogliono i doriani. Da qui in avanti Marassi deve diventare nostra fortezza».

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