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Beffa atroce a Cagliari: la Sampdoria perde 4-3 allo scadere, quanti rimpianti

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Beffa atroce a Cagliari: la Sampdoria perde 4-3 allo scadere, quanti rimpianti

Pazzesco, incredibile, impensabile, assurdo e pure vero. La Sampdoria – avanti 3-1 al 70′ – viene prima ripresa e poi ribaltata dal Cagliari, che vince con il pallone dell’Ave Maria. Così è che Cerri, al primo gol in Serie A con i rossoblù, rende vana la doppietta di Quagliarella, che invece di reti ne ha segnate 156. Come Mancini, oppure Riva, idolo da queste parti. E così termina: 4-3, che è spettacolo pirotecnico puro. Peccato, peccato davvero che in tutto questo ben di Dio di giocate non si riesca a portare a casa un bel niente se non la certezza di essercela giocata alla pari con la quarta della classe.

Compleanno. Fin dal principio Ranieri regala a Ramírez un compleanno nell’abituale posizione di trequartista. Thorsby viene confermato terzino destro come contro l’Udinese mentre Vieira si riprende una maglia nella mediana a tre con Ekdal e Jankto. Il primo squillo di tromba alla “Sardegna Arena” è rossoblù e lo suona al 9′ Faragò con un destro da fuori sul quale Audero si tuffa rifugiandosi in angolo. Poi Ferrari viene anticipato da Pellegrini su invitante passaggio da fermo di Ramírez (19′).

Guscio. Il Doria prova a mettere la testa fuori dal guscio ma Joao Pedro tiene Audero in apprensione (23′ e 26′). Sarebbe entrata al 35′ una splendida rovesciata di Quagliarella su cross di Vieira. Peccato che Rafael compia un autentico miracolo. Passa una manciata di secondi e Ramírez, imbeccato dal capitano, calcia alto. Ma è il momento buono. Pellegrini in caduta frana su Gabbiadini e Aureliano assegna il sacrosanto rigore. Rigore che Quaglia trasforma implacabilmente. 1-0 per noi al 38′ e giù nel tunnel.

Oscar. Il Cagliari rientra con l’intenzione di portare un assedio, ma Quagliarella – al 7′ – duetta con Ramírez, liberando l’uruguayano che spacca la porta e fa 2-0. Tutto incanalato? Macché: Nainggolan si inventa una bomba da fuori che buca la porta di Audero. È il 24′, neanche un minuto e Quagliarella si inventa una cosa da Oscar del Calcio con mancino volante in corsa e ci porta avanti di due. Una prodezza che lo incastona tra i più grandi della Serie A: diciannovesimo marcatore di tutti i tempi.

Mani. Occhio però perché Joao Pedro ogni pallone che tocca lo butta dentro e difatti tra il 29′ e il 31′ fa addirittura doppietta. Mastichiamo amarissimo. Ranieri richiama Ramírez e Gabbiadini, dentro Caprari e Rigoni, che raggiungono in campo Linetty (Ekdal out). Maran dal canto suo pesca Ionita e soprattutto Cerri, scelto al 48′ per Simeone. E proprio l’ariete allo scadere sfrutta i suoi 196 centimetri e la inchioda all’incrocio. Ci mangiamo le mani, forse i gomiti per come è andata. I sardi volano al quarto posto, noi siamo al quartultimo. E così tanto distacco sembra impossibile per quello visto oggi. Archiviamo in fretta e ripartiamo: prima la Coppa Italia e poi il Parma.

Cagliari        4
Sampdoria 3
Reti: p.t. 38′ Quagliarella rig.; s.t. 7′ Ramírez, 24′ Nainggolan, 25′ Quagliarella, 29′ e 31′ Joao Pedro, 51′ Cerri.
Cagliari (4-3-2-1): Rafael; Faragò, Pisacane, Klavan, Pellegrini; Castro (12′ s.t. Nandez), Cigarini, Rog (39′ s.t. Ionita); Nainggolan, Joao Pedro; Simeone (s.t. 48′ Cerri).
A disposizione: Aresti, Ciocci, Pinna, Mattiello, Oliva, Likogiannis, Ragatzu, Deiola, Walukiewicz.
Allenatore: Maran.
Sampdoria (4-3-1-2): Audero; Thorsby, Ferrari, Colley, Murru; Vieira, Ekdal (29′ s.t. Linetty), Jankto; Ramírez (32′ s.t. Caprari); Gabbiadini (36′ s.t. Rigoni), Quagliarella.
A disposizione: Seculin, Falcone, Augello, Chabot, Regini, Maroni, Murillo, Léris.
Allenatore: Ranieri.
Arbitro: Aureliano di Bologna.
Assistenti: Baccini di Conegliano e Rocca di Catanzaro.
Quarto ufficiale: Rapuano di Rimini.
VAR: Abisso di Palermo.
AVAR: Ranghetti di Chiari.
Note: ammoniti al 9′ s.t. Nandez e al 44′ s.t. Faragò per gioco scorretto, al 45′ s.t. Colley e 57′ s.t. Cerri per comportamento non regolamentare; recupero 3 ‘ p.t. e 10’ s.t.; spettatori 15.658, incasso 154.168 euro; terreno di gioco in buone condizioni.

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