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L’ultimo scatto: ciao Paolo, fotografo della Sampdoria

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L’ultimo scatto: ciao Paolo, fotografo della Sampdoria

Non si è mai pronti a salutare un amico. Nemmeno quando sai che dovrai farlo presto e non ti rassegni all’idea di non averlo più al tuo fianco. Paolo Rattini se n’è andato questa sera, all’età di 66 anni. Una malattia incurabile se l’è portato via e alla Sampdoria, oltre che un grande professionista, perdiamo un amico vero.

Uomo buono, di indole timida e riservata, non amava ostentarlo ma, da oltre trent’anni, della Sampdoria Paolo era il fotografo ufficiale. Era in campo il 19 maggio 1991, giorno dello Scudetto. Era in campo il 14 febbraio scorso, l’ultima partita delle migliaia in cui ha preso in mano la sua macchina e, appostato dietro i cartelloni pubblicitari, ha scattato milioni di foto.

Le prime con lampada schermata, negativi, sviluppi e acidi. Le ultime con fotocamera digitale, obiettivi ultrasonici, Mac e wi-fi. Paolo era il decano dei fotografi genovesi e un’autentica istituzione nel settore a livello nazionale. Eppure aveva saputo stare al passo con i tempi, adattandosi alle innovazioni tecnologiche e allargando ai video la sua storica agenzia Pegaso.

Il suo primo amore, però, restava la fotografia. E noi, di questo amore, gli saremo sempre grati. I suoi scatti hanno fatto la storia blucerchiata e non solo; momenti impressi nelle memorie, stampati negli album, sui libri o nelle camerette di chissà quanti sampdoriani. Scatti che, quando ci mancherà – perché Paolo ci mancherà -, lo faranno sentire un po’ più vicino.

Alla moglie Manuela e alla figlia Jessica le più sentite condoglianze da parte del presidente Massimo Ferrero e di tutta la società.

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