Angelo Palombo, felicità
Da una Samp che cresce, e per la prima volta chiude senza subire reti, a un giocatore che in cinque anni ha saputo conquistare l'affetto e l'amore di un'intera tifoseria.

A proposito di Samp: la posizione di Palombo è un po' cambiata rispetto al passato. «Sì – ammette il centrocampista blucerchiato -, gioco un pizzico più indietro ora, a maggior protezione della difesa, anche sui cross avversari, dove mi avvicino ai nostri centrali. In ogni caso, ho sempre la possibilità di avanzare e cercare il tiro come mercoledì sera». Un accorgimento difensivo che funziona, a giudicare dal match con la Lazio, in cui il Doria non ha subito gol dopo un sacco di tempo: «Erano dieci mesi che si prendeva sempre gol a Marassi, per fortuna abbiamo spezzato anche questo tabù. Indietro si è giocato alla grande, si è concesso pochissimo e bisogna proseguire così. Occhio però a non esaltarsi, è necessario trovare continuità di risultati senza sentirsi in cielo per un successo».
Domenica si va a Cagliari, campo tradizionalmente ostico per la Sampdoria. Ci sarà insomma da esorcizzare un altro luogo comune: «Si tratta di uno stadio difficile per noi – ammette Palombo -, negli ultimi anni non ci ha portato grande fortuna, in più loro stanno bene in questo momento e hanno disputato una bella prova a Bergamo nell'ultima giornata di campionato. Le difficoltà dunque aumentano, ma non bisogna dimenticare che veniamo dall'ottima partita contro la Lazio: c'è da essere fiduciosi».
Tornano Delvecchio e Zenoni dopo la squalifica, forze fresche per una Sampdoria che ne ha bisogno: «Quando si gioca ogni tre giorni come è capitato a noi in questa settimana, servono elementi al top. Fortunatamente tornano Zenoni e Delvecchio, ne siamo felici perché si tratta di due giocatori importantissimi; è tanta manna il loro rientro». Assenze, ritorni, cambi di posizione, tutti (o quasi) i blucerchiati hanno ricoperto quest'anno almeno due ruoli, tutti tranne Volpi e Palombo: «Ringrazio il mister che ci dà fiducia da tanto tempo, evidentemente gli diamo le giuste garanzie. Io e Sergio non possiamo far altro che continuare a dare il massimo, anche perché se fosse altrimenti Novellino non ci farebbe mica giocare così spesso… A parte gli scherzi, dobbiamo molto al nostro allenatore, ha fatto crescere tutta la rosa nel corso delle stagioni».
Certezza in campo, certezza fuori. Palombo è uno degli indiscussi beniamini della Sud, che mercoledì sera ha intonato a più riprese il coro dedicato al centrale: «Dovrò tirar fuori un sacco di soldi ora, per pagare i ragazzi – sorride Angelo -, mi costerà molto in magliette… No, dai, a parte tutto sono felice, fa piacere essere considerati dalla tifoseria, ormai sono un po' di anni che c'è questo coro e ne sono veramente fiero». Angelo/Angelo/Angelo Palombo/noi abbiamo/Angelo Palombo…
Nella foto Pegaso, Palombo al contrasto col laziale Mudingayi.
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