Primavera, pesante sconfitta interna contro la Lazio
E' andata malissimo alla Sciorba per i ragazzi di Bollini: nell'andata degli ottavi, dopo un primo tempo di marca blucerchiata, la Lazio si è imposta 3-0 ipotecando la qualificazione.

Le premesse. Bollini ritrova il proprio passato (a Roma ha vinto lo scudetto di categoria nel 2001) ma deve fare a meno, nella gara più delicata dell'anno, di mezza squadra: Romeo e i suoi 14 gol sono serviti alla prima squadra col Messina, Da Mota è acciaccato, Koman, Castellazzi e Compagnone sono fuori così come Bianco. In pratica, tutto il centrocampo tipo. Gioca allora Di Gennaro tra i pali, davanti a lui si piazzano Donato e Ciancio con Enow e Sablone sulle fasce, Rossini fa il centrale a centrocampo supportato da Pondaco e Cucciniello e Ferrari, là davanti, chiede una mano a Marilungo e Arnulfo. In tribuna, a sostenerli, c'è il Direttore Marotta insieme a Palombo e all'ex Foti, passato in prestito al Vicenza.
Meglio la Samp. Il primo tempo parla blucerchiato, anche se la partenza è lenta e contratta. Mezz'ora di studio, un paio di idee di Marilungo (colpo di tacco al volo fuori misura) e Rossini (di testa, a lato), quindi un guizzo di Ferrari che si libera in area e in diagonale chiama Santarelli alla risposta di piede. E' il segnale che si può salire, e la Samp cresce: al 33' Donato va più su di tutti e di testa trova la traversa, quindi Arnulfo (liberato da Cucciniello) trova Santarelli in corner su un bel destro da posizione defilata. Ma niente da fare, il primo tempo si chiude sullo 0-0.
Il crollo. La ripresa si apre senza sussulti, con Da Mota invece di Arnulfo (Pondaco avanza di qualche metro) e la Samp che prova a fare qualcosa di più: Marilungo salta un avversario e dal limite mette fuori, quindi Donato cerca in rovesciata, senza fortuna, il gol del vantaggio. D'improvviso, però, la luce si spegne: al 20' Cinelli trova l'angolo basso alla sinistra di Di Gennaro (destro dal limite), al 25' Merini controlla in area, si gira e infila il 2-0. Colpita nel cuore, la Samp non trova la forza di reagire: Bollini si gioca la carta Diarra tra un gol e l'altro, Sesena sceglie Lustrissimi e Cammilluzzi per addormentare la sfida. Il 3-0 di Petrucci è un capolavoro (punizione dal lato corto dell'area, Di Gennaro tocca ma il pallone entra con l'aiuto della traversa), ma è anche uno schiaffo in pieno volto. L'ultimo, perché la gara finisce lì.
L'amarezza di Bollini. Allarga le braccia sconsolato, Alberto Bollini. Non si ritrova in questa sconfitta, e non si dà pace: «E' un peccato, una partita del genere. Un peccato perché la nostra stagione resta estremamente positiva, con una società che fa esordire tre ragazzi in A e cura con attenzione l'intero settore giovanile, ed è un peccato perché il nostro lavoro, sin qui, era stato supportato anche dai risultati… Non è da noi perdere così. Eravamo senza l'intero centrocampo e di sicuro abbiamo pagato qualcosa ad una formazione forte e abile nel palleggio come la Lazio, e in più dopo un tempo equilibrato con le occasioni migliori capitate a noi abbiamo preso gol al primo tiro nello specchio e abbiamo subito il raddoppio su una disattenzione in difesa… Credo che i ragazzi si siano scoraggiati, e rimediare era veramente difficile».
Sampdoria 0
Lazio 3
Reti: 20' s.t. Cinelli, 25' s.t. Merini, 40' s.t. Petrucci.
Sampdoria (4-3-2-1): Di Gennaro; Enow, Donato, Ciancio, Sablone; Cucciniello, Rossini, Pondaco (24' s.t. Diarra); Marilungo, Arnulfo (1' s.t. Da Mota); Ferrari. A disposizione: Fiorillo, Calzolaio, Orero, Cissé, Azor. Allenatore: Alberto Bollini.
Lazio (4-4-2): Santarelli; Sperati, Tavolieri, D'Andrea, Chirieletti; Cinelli, Greco (22' s.t. Lustrissimi), Corvesi, Merini (37' s.t. Casini); Capogna (27' s.t. Cammilluzzi), Petrucci. A disposizione: Previti, Colaiori, Troisi, Capolei. Allenatore: Roberto Sesena.
Arbitro: Natali di Firenze.
Assistenti: Romei di Firenze e Tronci di Firenze.
Note: ammonito al 42' s.t. Donato.
Nella foto Pegaso, la grinta di Cucciniello stretto nella morsa Corvesi-Petrucci.
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