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Primavera, pesante sconfitta interna contro la Lazio

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Primavera, pesante sconfitta interna contro la Lazio

E' andata malissimo alla Sciorba per i ragazzi di Bollini: nell'andata degli ottavi, dopo un primo tempo di marca blucerchiata, la Lazio si è imposta 3-0 ipotecando la qualificazione.

22_corvesicuccinielloGiornata nera per la Primavera di Alberto Bollini, chiamata alla sfida con la Lazio per giocarsi un posto nella fase finale del torneo: alla Sciorba i biancocelesti controllano per un tempo e dilagano nella ripresa fino ad un 3-0 che punisce oltre i propri demeriti una formazione, quella blucerchiata, che per un intero campionato aveva saputo tener testa ad avversari di ogni caratura. Certo, resta una gara di ritorno ancora da giocare (a Formello, sabato prossimo). Ci si può provare, ci si proverà. Ma è inevitabile pensare che l'impresa – contro una Lazio che nel proprio girone è finita seconda, alle spalle solamente di un Empoli unanimemente ritenuto quasi imbattibile – sia davvero niente di meno che disperata. Peccato, peccato perché questi ragazzi hanno dato tutto per un'intera stagione unendo educazione, qualità, gioco, carattere ed intelligenza: valori che, in ogni caso, restano. Valori sui quali costruire il futuro.

Le premesse. Bollini ritrova il proprio passato (a Roma ha vinto lo scudetto di categoria nel 2001) ma deve fare a meno, nella gara più delicata dell'anno, di mezza squadra: Romeo e i suoi 14 gol sono serviti alla prima squadra col Messina, Da Mota è acciaccato, Koman, Castellazzi e Compagnone sono fuori così come Bianco. In pratica, tutto il centrocampo tipo. Gioca allora Di Gennaro tra i pali, davanti a lui si piazzano Donato e Ciancio con Enow e Sablone sulle fasce, Rossini fa il centrale a centrocampo supportato da Pondaco e Cucciniello e Ferrari, là davanti, chiede una mano a Marilungo e Arnulfo. In tribuna, a sostenerli, c'è il Direttore Marotta insieme a Palombo e all'ex Foti, passato in prestito al Vicenza.

Meglio la Samp. Il primo tempo parla blucerchiato, anche se la partenza è lenta e contratta. Mezz'ora di studio, un paio di idee di Marilungo (colpo di tacco al volo fuori misura) e Rossini (di testa, a lato), quindi un guizzo di Ferrari che si libera in area e in diagonale chiama Santarelli alla risposta di piede. E' il segnale che si può salire, e la Samp cresce: al 33' Donato va più su di tutti e di testa trova la traversa, quindi Arnulfo (liberato da Cucciniello) trova Santarelli in corner su un bel destro da posizione defilata. Ma niente da fare, il primo tempo si chiude sullo 0-0.

Il crollo. La ripresa si apre senza sussulti, con Da Mota invece di Arnulfo (Pondaco avanza di qualche metro) e la Samp che prova a fare qualcosa di più: Marilungo salta un avversario e dal limite mette fuori, quindi Donato cerca in rovesciata, senza fortuna, il gol del vantaggio. D'improvviso, però, la luce si spegne: al 20' Cinelli trova l'angolo basso alla sinistra di Di Gennaro (destro dal limite), al 25' Merini controlla in area, si gira e infila il 2-0. Colpita nel cuore, la Samp non trova la forza di reagire: Bollini si gioca la carta Diarra tra un gol e l'altro, Sesena sceglie Lustrissimi e Cammilluzzi per addormentare la sfida. Il 3-0 di Petrucci è un capolavoro (punizione dal lato corto dell'area, Di Gennaro tocca ma il pallone entra con l'aiuto della traversa), ma è anche uno schiaffo in pieno volto. L'ultimo, perché la gara finisce lì.

L'amarezza di Bollini. Allarga le braccia sconsolato, Alberto Bollini. Non si ritrova in questa sconfitta, e non si dà pace: «E' un peccato, una partita del genere. Un peccato perché la nostra stagione resta estremamente positiva, con una società che fa esordire tre ragazzi in A e cura con attenzione l'intero settore giovanile, ed è un peccato perché il nostro lavoro, sin qui, era stato supportato anche dai risultati… Non è da noi perdere così. Eravamo senza l'intero centrocampo e di sicuro abbiamo pagato qualcosa ad una formazione forte e abile nel palleggio come la Lazio, e in più dopo un tempo equilibrato con le occasioni migliori capitate a noi abbiamo preso gol al primo tiro nello specchio e abbiamo subito il raddoppio su una disattenzione in difesa… Credo che i ragazzi si siano scoraggiati, e rimediare era veramente difficile».

Sampdoria   0
Lazio              3
Reti:
20' s.t. Cinelli, 25' s.t. Merini, 40' s.t. Petrucci.
Sampdoria (4-3-2-1): Di Gennaro; Enow, Donato, Ciancio, Sablone; Cucciniello, Rossini, Pondaco (24' s.t. Diarra); Marilungo, Arnulfo (1' s.t. Da Mota); Ferrari. A disposizione: Fiorillo, Calzolaio, Orero, Cissé, Azor. Allenatore: Alberto Bollini.
Lazio (4-4-2): Santarelli; Sperati, Tavolieri, D'Andrea, Chirieletti; Cinelli, Greco (22' s.t. Lustrissimi), Corvesi, Merini (37' s.t. Casini); Capogna (27' s.t. Cammilluzzi), Petrucci. A disposizione: Previti, Colaiori, Troisi, Capolei. Allenatore: Roberto Sesena.
Arbitro: Natali di Firenze.
Assistenti: Romei di Firenze e Tronci di Firenze.
Note: ammonito al 42' s.t. Donato.

Nella foto Pegaso, la grinta di Cucciniello stretto nella morsa Corvesi-Petrucci.

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