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Beffa atroce: il sogno Champions s’infrange ai supplementari

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Beffa atroce: il sogno Champions s’infrange ai supplementari

Una doppietta di Pazzini e un gol di tacco di Cassano non bastano alla Sampdoria per superare l'ostacolo Werder: di Rosenberg nel recupero e Pizarro agli extratime le reti del beffardo 3-2 di Marassi.

24_golcassanoLa Sampdoria si sveglia di colpo, sul più bello, quando ormai sembrava fatta. La Champions è volata via. Dopo aver dominato il Werder Brema per quasi 80 minuti ed essere andati sopra di tre gol, i blucerchiati pagano a caro prezzo una distrazione nei minuti di recupero e la stanchezza nei tempi supplementari. Restano le lacrime di Angelo Palombo e di Giampaolo Pazzini e il fragoroso applauso che la Gradinata Sud ha tributato alla squadra al termine della partita. La prestazione generosa, la grinta con la quale i ragazzi di Mimmo Di Carlo si sono battuti in campo e l'entusiasmo commovente dei tifosi sugli spalti sono il punto da cui ripartire. Domenica sera inizia il campionato e a Marassi arriva la Lazio: la Sampdoria ha voglia d'iniziare col piede giusto. E poi ci sarà da tornare in Europa, per l'Europa League.

Atmosfera. L'ingresso in campo delle squadre è da brividi. Il "Ferraris", gremito, attende i propri beniamini. Di Carlo precede di qualche istante i suoi e il suo gesto più che un saluto è un ringraziamento verso gli oltre 28mila che hanno risposto alla chiamata per aiutare il Doria a compiere l'impresa. L'inno della Champions League risuona nell'aria di Marassi. Il clima già caldo si surriscalda ulteriormente, si fa infuocato. Per ribaltare il punteggio del "Weserstadion" (3-1 per i tedeschi) il tecnico doriano manda in campo una formazione più offensiva, è 4-3-1-2: davanti a Curci, la difesa è formata da Stankevicius, Gastaldello, il giovane Volta schierato in luogo dello squalificato Lucchini e Ziegler. La cerniera di centrocampo è composta da Semioli, Palombo e Dessena, con Guberti libero di agire alle spelle del tandem d'attacco Cassano-Pazzini.

Partenza sprint. La Samp parte col piede giusto e al 6' con Pazzini sfiora il vantaggio. Vantaggio che si materializza all'8' con Marassi che esplode di gioia. Fantantonio lavora un buon pallone sulla sinistra e va al cross: sul secondo palo ben appostato c'è il Pazzo che, con la complicità di Wiese – non eccellente nell'occasione -, riesce a trovare l'inzuccata giusta che vale l'1-0. La strada sembra meno ripida. Il Werder prova a reagire, ma il Doria dimostra di essere presente in tutti i suoi elementi. Alla vigilia Di Carlo aveva chiesto cuore caldo e mente lucida e la risposta della squadra è arrivata puntuale.

Eurogol. Al 14' il "Ferraris" sussulta per la seconda volta. Punizione dalla destra di Stankevicius, Pazzini si coordina alla perfezione e in mezza girata di destro fredda Wiese per la seconda volta. Un gol pazzesco, un gol che può valere la prosecuzione del sogno. Al 39' Guberti conquista un corner dopo una bella sgroppata: dalla bandierina va Semioli, il Pazzo sale in cielo e con un terzo tempo da pivot prova a spedire la palla nell'angolino basso, ma sulla linea Fritz gli nega la gioia del tris. I blucerchiati ci sono, sono in palla e sentono odore d'impresa.

Sofferenza. La ripresa è una sofferenza. Il Werder preme sull'acceleratore alla ricerca del gol che varrebbe la qualificazione. Per dare maggior peso e brillantezza all'attacco, Schaaf si gioca in successione le carte Arnautovic e Rosenberg, mandati in campo al posto di Borowski e Wagner. A complicare i piani dei blucerchiati si ci mette anche la sfortuna: a metà ripresa, dopo soli 7 minuti dal suo ingresso in campo al posto di Guberti, l'argentino Tissone è costretto ad abbandonare il campo per infortunio. Al suo posto dentro Mannini.

Tris. Quando Cassano e la Sampdoria sembravano non averne più, ecco la magia di Fantantonio che fa venire giù lo stadio. Cross teso da destra di Semioli, tacco del numero 99 doriano e palla che carambola alle spalle di Wiese. I tifosi doriani sono increduli, in campo tutta la squadra corre ad abbracciare il fuoriclasse barese che fino a quel momento non era riuscito a brillare. Sembra fatta, ma non è finita.

Extratime.
L'entusiasmo è contagioso, ma la stanchezza si fa sentire nelle gambe dei blucerchiati. I minuti di recupero assegnati dall'ungherese Kassai sono 5 e dopo appena due giri di extratime il neoentrato Rosenberg scaglia un diagonale velenoso, che termina la propria corsa nell'angolino più lontano, dove Curci non può arrivare. 3-1 come a Brema, tutto da rifare: si va ai supplementari.

Peccato. L'inizio dell'ultima mezzora è spaventoso. Al 3' il folletto Marin va via sulla sinistra, s'accentra e lascia partire un missile che si stampa sulla traversa della porta doriana. Il gol che spegne i sogni Champions della Sampdoria arriva poco dopo, al 10', e porta la firma di Pizarro, che dal limite dell'area buca Curci per la seconda volta. Doccia gelida, beffa atroce. L'ultimo quarto d'ora non basta alla Samp per rientrare in partita. L'avventura in Champions League finisce qui, a testa altissima. E brucia ancora di più.

Sampdoria        3
Werder Brema 2
Reti: 8' p.t. e 14' p.t. Pazzini, 40' s.t. Cassano, 47' s.t. Rosenberg, 10' p.t.s. Pizarro.
Sampdoria (4-3-1-2): Curci; Stankevicius, Gastaldello, Volta, Ziegler; Semioli, Palombo, Dessena; Guberti (21' s.t. Tissone, 28' s.t. Mannini); Cassano (44' s.t. Pozzi), Pazzini. A disposizione: Da Costa, Koman, Rossini, Marilungo. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Werder Brema (4-3-3): Wiese; Fritz, Mertesacker, Prödl, Pasanen (34' s.t. Boesnich); Bargfrede, Frings, Borowski (17' s.t. Arnautovic); Wagner (26' s.t. Rosenberg), Pizarro, Marin. A disposizione: Mielitz, Jensen. Allenatore: Thomas Schaaf.
Arbitro: Kassai (HUN).
Assistenti: Eros (HUN) e Vamos (HUN).
Quarto Ufficiale: Bede (HUN).
Assistenti aggiunti: Fabian (HUN) e Bognar (HUN).
Note: ammoniti al 13' p.t. Prödl, al 22' p.t. Dessena, al 43' s.t. Palombo per gioco scorretto, al 32' s.t. Gastaldello per comportamento non regolamentare, al 34' s.t. Arnautovic per proteste, al 3' p.t.s. Pizarro per simulazione; recupero 0' p.t. e 5' s.t.; spettatori 28.100; terreno di gioco in pessime condizioni.

Nella foto Pegaso, Cassano batte Wiese di tacco per il momentaneo e illusorio 3-0.

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