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Basta un rigore del Pazzo: il Debrecen è battuto 1-0

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Basta un rigore del Pazzo: il Debrecen è battuto 1-0

Nel secondo turno del Gruppo I di Europa League, un penalty conquistato e trasformato dal bomber di Pescia nel primo tempo regala i tre punti ai blucerchiati di Di Carlo, ora primi nel girone insieme col PSV.

30_laczko-komanServiva una vittoria e vittoria è stata. La Sampdoria supera di misura il Debrecen grazie al calcio di rigore conquistato e trasformato da Pazzini a metà primo tempo e sale a quota quattro punti nella classifica del Gruppo I di Europa League, a pari punti col PSV Eindhoven a sua volta vittorioso sul difficile campo del Metalist Kharkiv. Non è stata una bella Samp quella vista a Marassi contro i magiari, ma in fin dei conti servivano i tre punti per dare seguito al pareggio conquistato due settimane fa in Olanda e i tre punti sono arrivati puntuali. Il Pazzo è tornato al gol dopo oltre un mese d'astinenza e la retroguardia s'è confermata impenetrabile per la terza gara consecutiva.

Piccolo trotto. La Sampdoria parte al piccolo trotto e il Debrecen ne approfitta per farsi vedere dalle parti di Curci fin dalle primissime battute del match: è Czvitkovics ad andare alla conclusione da fuori area, con l'estremo difensore doriano costretto alla parata in due tempi. Successivamente l'undici magiaro prova ad andare via in contropiede, approfittando di un'indecisione a centrocampo dei blucerchiati, ma la difesa doriana riesce a rimediare.

Vantaggio. Al 18' però ecco l'episodio che spiana la strada ai blucerchiati. Pazzini viene trattenuto ed atterrato in area da Laczkó, Kovarik è lì a due passi e non esita un istante ad assegnare il calcio di rigore. Dagli undici metri parte lo stesso numero 10 che non sbaglia e porta in vantaggio la Samp, ritrovando la via della rete smarrita dopo la doppietta realizzata col Werder. La prima parte dell'incontro non regala altre emozioni. Il ritmo resta basso e la Sampdoria fatica a creare occasioni degne di nota, mentre i timidi contropiedi accennati dal Debrecen non creano, per fortuna, grossi grattacapi.

Opposizione. Anche la ripresa regala scarse emozioni. Mimmo Di Carlo prova a dare vivacità alla manovra d'attacco inserendo Guberti al posto di Mannini, ma è la formazione ungherese a rendersi pericolosa al 22', quando Kiss prova a mettere i brividi a Curci con un tiro da fuori area, che si perde sul fondo sfiorando il palo alla destra dell'estremo difensore blucerchiato. Poi è ancora Curci a tenere a galla la Samp, qualche minuto dopo, opponendosi alla conclusione in diagonale del solito Czvitkovics.

Vittoria. Intorno alla mezzora, il tecnico di Cassino è costretto ad inserire Zauri al posto dell'infortunato Cacciatore, quindi prova a giocare la carta Marilungo: l'attaccante di Montegranaro viene schierato sulla destra al posto di Koman, ma il risultato non cambia. Il Doria attacca, ma in maniera poco incisiva, senza riuscire a mettere in difficoltà la difesa del Debrecen. Dopo tre minuti di recupero, arriva l'atteso triplice fischio del signor Kovarik. Non una bella partita, ma la testa del girone può bastare. Da venerdì pomeriggio sguardo al Bologna, perché la prossima trasferta in campionato è già alle porte.

Sampdoria 1
Debrecen   0
Rete:
18' p.t. Pazzini rig.
Sampdoria (4-4-2): Curci; Cacciatore (27' s.t. Zauri), Volta, Lucchini, Accardi; Mannini (14' s.t. Guberti), Palombo, Dessena, Koman (36' s.t. Marilungo); Cassano, Pazzini. A disposizione: Da Costa, Pozzi, Tissone, Rossini. Allenatore: Domenico Di Carlo.
Debrecen (4-4-2): Mlinauskas; Nagy, Simac, Mijadinoski, Laczkó; Kiss, Varga, Czvitkovics, Szakály (1' s.t. Kulcsár); Coulibaly, Mbengono (42' s.t. Bódi). A disposizione: Pantic, Rámos, Dombi, Fodor, Szilágyi. Allenatore: András Herczeg.
Arbitro: Kovarik (CZE).
Assistenti: Filipek (CZE) e Mencl (CZE).
Quarto ufficiale: Kralovec (CZE).
Assistenti aggiunti: Prihoda (CZE) e Hrubes (CZE).
Note: ammoniti al 18' p.t. Laczkó, al 12' s.t. Lucchini e al 16' s.t. Kiss per gioco scorretto, al 18' p.t. Mijadinoski per proteste; recupero 2' p.t. e 3' s.t.; spettatori 12.159; terreno di gioco in pessime condizioni.

Nella foto Pegaso, Vladimir Koman mentre salta in velocità il difensore magiaro Laczkó.

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