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Arriva Beppe Iachini, il sergente-combattente

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Arriva Beppe Iachini, il sergente-combattente

Due
promozioni all’attivo da allenatore, tre da calciatore. Non si va tanto lontani
a definirlo uno specialista. Giuseppe Iachini, il grintoso, il trottolino dell’Ascoli,
della Fiorentina, del Venezia, che in campo digrignava i denti e non ti mollava
nemmeno nel quarto d’ora d’intervallo. Uno spirito da combattente trasferito
dalla mediana alla panchina, senza più gli scarpini ai piedi e con in testa un
cappellino da baseball. Spirito che sarà indispensabile in questa nuova
avventura blucerchiata. Carattere, polso, temperamento. Per risollevare le
sorti della Sampdoria servirà questo e anche altro, molto altro. La dirigenza
lo sa bene perché scegliendo il quarantasettenne mister ascolano non ha fatto
soltanto il pieno di voglia, di carica e di entusiasmo: s’è portata a casa un uomo
serio e un professionista preparato, conoscitore profondo della categoria che
andrà ad affrontare.

14_biachiniLuce.
Sei stagioni su dieci della sua carriera da tecnico Iachini le ha infatti trascorse
in Serie B, portando sempre a termine le missioni affidategli dalle varie
società e, spesso e volentieri, andando addirittura oltre le attese della
vigilia. Un discorso valido per l’esperienza a Vicenza e soprattutto per l’ottimo
triennio a Piacenza, che gli aprì le porte del Chievo e della prima trionfale
salita verso la Serie A datata 2007/08. Retrocessi dopo aver toccato la
Champions con un dito proprio come il Doria che fu, i gialloblù si calarono
appieno nella realtà cadetta e rividero presto la luce, vincendo e convincendo
su quasi tutti i campi.

Lotteria.
Fu quello il primo tassello da allenatore dopo un esordio da vice di Novellino
(2001) e un tormentato debutto in A sulla panchina del decadente Venezia
2001/02, quando ancora non aveva il patentito. Poi la prima vera opportunità da
parte del Cesena, portato ai playoff in C1. Ma allora, stagione 2002/03, la
lotteria degli spareggi non gli sorrise. Andò meglio, decisamente meglio, con
il Brescia, quando subentrò in corsa a Cavasin, diede una fisionomia ben
precisa alle rondinelle e le condusse in A ai danni del Torino.

Moduli.
A proposito di fisionomia di squadra, Beppe Iachini non è un integralista. Anzi.
Malgrado la nomea di sergente di ferro, si adatta senza patemi o pretese, sa leggere
situazioni a seconda del momento e della rosa a sua disposizione. Ha fatto bene
a Piacenza e a Verona col 4-3-3, ha rianimato il Brescia col 3-5-2. Ma conosce alla
perfezione i movimenti di quel 4-4-2 tanto caro all’amico e maestro di
Montemarano, guarda caso l’ultimo mister blucerchiato a festeggiare una
promozione.

Giuseppe Iachini: la scheda

Luogo e data di nascita: Ascoli Piceno, 7 maggio 1964

Carriera da calciatore: Ascoli (1981/82), Como
(1982/83), Ascoli (1983/87), Verona (1987/89), Fiorentina (1989/94), Palermo (1994/96),
Ravenna (1996/97), Venezia (1997/00), Alessandria (2000/01)

Palmares da allenatore:
2 promozioni in Serie A (2007/08 e 2009/10)

 Stagione  Squadra
2010/11 Brescia
(Serie A)
2009/10 Brescia
(Serie B)
2008/09 Chievo
(Serie A)
2007/08 Chievo
(Serie B)
2006/07 Piacenza
(Serie B)
2005/06 Piacenza
(Serie B)
2004/05 Piacenza
(Serie B)
2003/04 Vicenza
(Serie B)
2002/03 Cesena
(Serie C1)
2001/02 Venezia
(Serie A)

Nella foto Pegaso, Giuseppe Iachini sulla panchina del Brescia.

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