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Mihajlovic, Ferrero e il mercato: «Saremo sempre e comunque competitivi»

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Mihajlovic, Ferrero e il mercato: «Saremo sempre e comunque competitivi»

«Tutte
le vittorie sono importanti e belle – spiega Sinisa Mihajlovic a Sky Sport24 -. Il calcio è bello solo quando
si vince, quando si perde è un casino. Il derby di Maxi è stata la
vittoria più bella, anche se l'anno scorso non siamo riusciti a
cambiare obiettivo in corsa. Nei due-tre mesi dal mio arrivo in poi
avevamo speso molto, sul piano fisico e mentale, e quando dovevamo
fare il salto di qualità eravamo ormai vuoti. Questa stagione è
diversa, siamo già in questa situazione e vediamo quello che può
succedere».

Come nella prima conferenza della stagione, siete pronti a cogliere l'attimo?
«Non lo so, noi pensiamo partita per
partita. Sicuramente sono contento di vedere le due squadre genovesi
che stanno così bene. Io mi sono esposto all'inizio dicendo che il
nostro obiettivo è la parte sinistra della classifica. Noi siamo
terzi dopo 16 giornate, se lo saremo anche tra 20 partite potremmo
pensare a qualcosa di più».

Resta ottimista come nella citazione di Ugo Tognazzi usata prima di Samp-Roma?
«Certo, sono
sempre ottimista, anche quando capitano cose brutte penso sempre
positivo, non mi butto mai giù. È la mia indole, anche mia moglie
non mi vede mai fare salti di gioia ma neppure dentro un burrone.
Sono in una via di mezzo, sempre equilibrato insomma».

Le vittorie con le grandi restano tabù, come mai?
«L'anno
scorso contro le grandi perdevamo, quest'anno abbiamo pareggiato e in
qualche circostanza avremmo meritato qualcosa di più. Ad una squadra
che vuole vincere contro la Sampdoria non le basta essere soltanto
tecnicamente superiore, deve essere anche più forte
caratterialmente, deve avere più fame, più rabbia. E questo non può
succedere: non vedo un'altra squadra con più fame e più rabbia
della mia. Sono convinto che nel 2015 batteremo anche una grande,
siamo sempre più vicini al traguardo».

Il suo rapporto con Ferrero?
«Anche
se dall'esterno può sembrare diversamente, devo dire che con lui mi
trovo bene. È una persona di parola, un tipo molto sveglio che
quando si tratta di lavoro diventa serissimo. Abbiamo un ottimo
rapporto perché mi tiene aggiornato su tutto, mi rende partecipe
come non mi era mai successo prima. Di solito i presidenti ti tengono
a distanza, non sono alla mano come lui. E questo lo apprezzo, come
lo apprezzano i giocatori. Abbiamo caratteri diversi: io sono
riservato, lui è aperto con tutti, per lui tutto fa cinema».

Che mercato di gennaio si aspetta?
«Non
lo so quello che succederà, anzi lo so ma non lo posso dire. Saremo sempre e comunque competitivi, e se qualcuno dovesse partire ne
arriverebbe qualcun altro altrettanto bravo. Non sono preoccupato: se
il presidente mi dice una cosa, la farà».

Il Natale 2015 se lo immagina da blucerchiato?

«Io
sono molto contento di stare qui. Mi trovo molto bene con il
presidente, con i ragazzi, con la città. Stiamo facendo un ottimo
lavoro e sinceramente non penso a Natale del 2015; penso alle
prossime partite, al prosieguo di campionato e alla Lazio. E spero di
continuare così».

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