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Mihajlovic vuole una bolgia: «Con l’Inter è come una finale, battiamoli e andiamo in Europa»

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Mihajlovic vuole una bolgia: «Con l’Inter è come una finale, battiamoli e andiamo in Europa»

«La vittoria più bella deve ancora venire». Non c’è due senza tre e il quattro vien da sé. Sinisa Mihajlovic ha appena messo in fila per la prima volta da quando è a Genova un tris di successi in campionato, ma sembra che tutto perda di senso senza un’ulteriore gara da tre punti: «A Roma ci siamo tolti una grande soddisfazione, ma ci siamo già dimenticati. Ora siamo concentrati sull’Inter, perché per noi questa partita è come una finale, dobbiamo batterli se vogliamo andare in Europa».

Europa. La sensazione è che la caduta della Roma caput mundi di Garcia stia riscrivendo la geografia della classifica e che proprio l’exploit capitolino dei ragazzi blucerchiati abbia aperto un nuovo spiraglio sul fronte della lotta europea. «Se giochiamo come l’ultima partita – ricorda il generale Mihajlovic – possiamo farcela. Quella di domani è una gara difficile, il momento dell’Inter non è bello, ma loro dispongono di ottimi giocatori. Le grandi squadre però si vedono nei grandi momenti, noi siamo in casa nostra e dobbiamo farcela».

Avversari. «Ho rispetto per l’Inter – mette in chiaro Sinisa, già vice di Mancini in nerazzurro -, ma non sono più a Milano, là ho passato quattro anni e i ricordi li ho lasciati nel cassetto. Io e Mancio saremo avversari solo per 90 minuti, gli devo molto e se sono qui è merito suo. So che lui tiene a questa partita, vuole fare buona figura a casa sua, ma io so che possiamo vincere».

Bolgia. Come ogni grande condottiero, anche il serbo ad un certo punto sbatte lo scettro per terra e chiama all’adunata. «Voglio che lo stadio sia una bolgia – dice il tecnico accendendo la vigilia -, voglio che sia pieno. Non abbiamo ancora perso in casa e il merito è certamente anche del pubblico. Del nostro pubblico».

Formazione. Mihajlovic mette da parte le domande su un ipotetico futuro al fianco di Bobby Gol oppure sulla panchina del Milan: «Il mio cuore è qui alla Sampdoria ora». Qualche giornalista prova a buttare giù una domanda sulla formazione, ma il misterrisponde così: «Oggi niente. Ho ancora due dubbi per cui non posso fare regali in anticipo al mio amico Mancini».

Europa-due. Il tema dell’eventuale raggiungimento di posizioni utili per le notti di calcio infrasettimanali torna nelle domande talmente prepotente che Miha deve tirare il freno a mano: «Noi siamo ambiziosi, siamo i primi ad essere ambiziosi, ma a parlare di Champions League non vorrei che qualcuno si illudesse. Perdi due o tre partite e hai rovinato tutto, per cui stiamo coi piedi per terra».

Obiettivi. «Partita per partita – continua -, cercheremo di ottenere più punti possibili e se saremo in corsa sino all’ultimo ci proveremo. Stiamo cambiando i nostri obiettivi in corsa, come già tentammo un anno fa. Occupiamo una posizione di classifica meritata e abbiamo ancora 33 punti che possiamo prenderci. Restiamo umili e giochiamocela sino in fondo, pur sapendo da dove veniamo».

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