Conti: «Con il supporto di Marassi possiamo superare l’ostacolo Lazio»
Alla vigilia della gara di Marassi con la Lazio è Francesco Conti, il vice allenatore blucerchiato, a presentarsi in sala stampa per fare le veci dell’influenzato Marco Giampaolo. «Ci aspettiamo molto insidie dal prossimo impegno – dice -. La Lazio ha giocatori molto forti individualmente ed è tra le squadre che ha fatto meglio in trasferta. Troviamo un avversario ferito dalla sconfitta nel derby. Noi risponderemo come sempre, cercando di essere Sampdoria: ovvero mostrando una grande organizzazione di gioco e una precisa identità».
Premio. Se battere il Torino era, a detta del mister, una sorta di esame di maturità, che cosa significherebbe ora centrare i tre punti? «Vincere darebbe grande continuità al nostro lavoro – risponde Conti -. La settimana scorsa ci ha dato grandi spunti: abbiamo giocato in Coppa Italia con tanti calciatori che al momento sono considerati come alternative, ma che hanno dimostrato di non essere solo quello. Con il Torino poi abbiamo fatto bene. Insomma, superare i biancocelesti sarebbe un bel premio per tutto questo periodo di lavoro».
Dubbi. Tutte queste buone prestazioni delle cosiddette riserve creano dei dubbi sull’impiego o no? «In linea di massima potrebbe esserci qualche alternanza in formazione – non si scopre -, ma l’undici dovrebbe essere quello visto contro il Torino, in linea di massima. Però chi gioca dall’inizio deve darsi da fare perché dietro scalpitano. Viviano? Sta recuperando, non è ancora a punto. Pavlovic e Sala da settimana prossima saranno parte del nostro gruppo di lavoro ma non saranno convocati per questa partita. Carbonero è una mezzala importante, conosciamo tutti le sue qualità».
Confronti. Già secondo di Gigi Del Neri nell’annata magica 2009/10, Conti rifiuta i paragoni tra questa e quella Samp: «È passato troppo tempo per fare delle analogie. Dobbiamo confrontarci invece con quello che è accaduto l’anno scorso. Venivamo da un campionato tribolato, difficile, e l’obiettivo è di fare un anno sereno, di costruire una squadra con identità e che sia in grado di fare emergere alcuni giovani talenti».
Alchimia. Pare presto per parlare di ambizioni europee. «Non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti e fino a dove siamo arrivati – conclude -. Vogliamo aumentare l’alchimia squadra-pubblico. C’è una forte empatia che traspare e di cui la squadra si giova. Il tifo ci dà una spinta e una forza determinante. La squadra lo percepisce e cerca sempre di ripagare la fiducia. L’atmosfera a Marassi è contagiosa».