Quagliarella, veterano senza pause: «Sarà dura togliermi il posto. Giampaolo? Un sarto»
Le spalline da veterano non gliele toglie nessuno: 107 presenze in blucerchiato, 62 in A da quando è tornato. E poi 6 gol in campionato da agosto ad oggi, praticamente da inamovibile. Fabio Quagliarella è un autentico leader e le sue parole contano doppio: «Perché continuo a segnare? Perché devo fare vedere che togliermi il posto sarà dura. Peccato per il terzo gol, perché se non avessimo preso il 3-0 a inizio ripresa avremmo potuto rimontare. Lo abbiamo confermato nel finale».
Gol. «Ci può stare perdere a San Siro – dice il Quaglia che al “Meazza” ha segnato e vinto più di una volta -, ma siamo contenti di avere dimostrato che possiamo giocarcela con tutti. Giocare qui a Milano è sempre bello, è uno dei miei stadi preferiti. Sono molto più felice però quando segno e portiamo a casa dei punti. A chi dedico questo gol? A mia mamma, che proprio oggi fa gli anni».
Sarto. Una riflessione invocata da studio mette a confronto il Giampaolo versione 2005 con quello attuale. «Il mister lo conoscevo dai tempi di Ascoli – ricorda il numero 27 – ed è cambiato molto, ma in senso positivo: cuce un ruolo sopra ai giocatori che ha e sulle loro abilità. Praticamente è un sarto. Fa rendere tutti bene: ha idee stupende e con lui ci divertiamo sempre quando si scende in campo. Quando vinciamo, anche di più».
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