Vialli riceve il Premio ‘Facchetti’, Milano si colora di blucerchiato

«Accetto con umiltà e orgoglio questo premio. So come è andata la scelta, siete stati lì con i foglietti a decidere e avete detto ‘Diamolo a Vialli quest’anno perché magari l’anno prossimo sarà troppo tardi’». Con queste parole e con la consueta dose di ironia Gianluca Vialli ha ritirato il premio ‘Il bello del calcio’, istituito della Gazzetta dello Sport in ricordo di Giacinto Facchetti.

Storia. Lo ha fatto a Milano in una giornata ricca di ricordi e di blucerchiato, alla presenza del Gemello Roberto Mancini, di Attilio Lombardo, Pietro Vierchowod e Marco Lanna, nomi scolpiti nella storia della Sampdoria più grande di sempre.

Progetto. «Ho incontrato Paolo Mantovani ed è stata una folgorazione – ricorda Vialli sul suo approccio alla maglia più bella del mondo -. Quando incontri un dirigente che ti spiega perché si vogliono fare certe cose e ti dice che sta creando una creatura per dimostrare di poter vincere anche a Genova esci dal colloquio innamorato del progetto. Io andai a dormire col pigiama della Samp in pratica».