La Samp punita da un rigore, sconfitta immeritata al Friuli
La Samp si arrende all'Udinese: decisivo un calcio di rigore (dubbio) di Iaquinta all'8' della ripresa. Esordio in Serie A per il bomber della Primavera Alessandro Romeo.
Senza dubbio diversa da quella di domenica a Roma, ma comunque amara per la Samp (forse ancora di più…) la sconfitta di Udine, giunta al termine di un incontro che i blucerchiati hanno disputato per lo meno sugli stessi livelli degli avversari.
Una classica. Come è ormai tradizione da diverse stagioni, friulani e doriani frequentano la medesima zona di classifica, arrivando a fine a anno a giocarsi più o meno gli stessi obiettivi. Così è anche stavolta, con una qualificazione in Coppa Uefa possibile per entrambe prima dello scontro diretto dello stadio Friuli e molto difficile, adesso, per il Doria, che dal Friuli (causa un rigore dubbio fischiato ad Accardi e trasformato da Iaquinta) se n'è andato senza nemmeno un punto.
La partita. Novellino torna all'amato 4-4-2, riproponendo dal primo minuto il giovane Koman – il giovane ungherese si schiera sul settore sinistro al posto di Franceschini – e confermando Andrea Parola al fianco di capitan Volpi. Parte dalla panchina invece Palombo. Davanti, spazio alla coppia Bazzani-Quagliarella. Nell'Udinese non c'è Obodo, infortunato, ma Malesani può comunque contare su Muntari, Pinzi e sul suo tandem offensivo Iaquinta-Di Natale. Il centravanti friulano cerca (e troverà) la 14.a rete stagionale, per superare il suo record personale in Serie A e quello di un monumento bianconero come Oliver Bierhoff.
Poche occasioni. Nella prima parte di match, tanta voglia – soprattutto nei 15 minuti iniziali – ma poca concretezza. L'incontro scivola via fino all'intervallo con fiammate a corrente alternata, chiaro sintomo dell'equilibrio tra le due avversarie.
Pronti via, gol dell'Udinese. La ripresa comincia con un cambio: Novellino toglie Koman (autore comunque di un'ottima prestazione), inserendo Franceschini. Al 7', l'episodio che decide il match. Palla a spiovente in area doriana, Accardi salta per contrastare un avversario e lascia le braccia alte: Damato vede un tocco di mano e assegna il rigore. Protestano i blucerchiati, mentre nemmeno le immagini televisive chiariscono del tutto l'accaduto. Accardi si becca il giallo di rito – salterà la sfida di sabato col Messina, così come Quagliarella, ammonito nel primo tempo -, Iaquinta supera Berti, a cui resta il rammarico di aver intuito le intenzioni del bomber bianconero.
Orgoglio Samp, miracolo De Sanctis. A questo punto il Doria si riversa nella metà campo avversaria e con Volpi ha al 10' la palla dell'1-1: fantastico il tiro del capitano da fuori area, ma è davvero miracoloso l'intervento di De Sanctis che con la mano di riporto impedisce un gol certo.
Largo ai giovani. Novellino inserisce anche il bomber primavera Romeo (al debutto in Serie A), richiamando uno spento Zenoni. Quagliarella passa momentaneamente sull'esterno a centrocampo, mentre Maggio retrocede sulla linea dei difensori. Con l'ingresso di Palombo (28'), si torna al 4-4-2, disposto però a rombo. E un minuto dopo, proprio Romeo serve a Franceschini un pallone d'oro dalla destra. Il centrocampista romano vede sbucare la palla all'ultimo e non riesce a deviare di fronte a De Sanctis. Ancora il numero 55 protagonista al 31', quando un suo spunto in area manda Quagliarella e Maggio vicinissimi al gol. Decisivo anche qui De Sanctis.
Finale senza gioia. L'Udinese tiene bene il campo, riparte quando deve, si copre con intelligenza. Alla Samp mancano gli ultimi 20 metri, nonostante la grande energia profusa. Esce dunque un 1-0 beffardo, che pregiudica molte delle speranze blucerchiate per il prosieguo del campionato.
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Udinese 1
Sampdoria 0
Rete: 8' s.t. (rig.) Iaquinta.
Udinese (3-5-2): De Sanctis; Zapotocny, Natali, Zapata; Motta, Pinzi, D'Agostino (34' s.t. Sivok), Muntari, Dossena; Iaquinta (40' s.t. Asamoah), Di Natale (19' s.t. Barreto). A disposizione: Casazza, Gotti, De Martino, Siqueira. Allenatore: Alberto Malesani.
Sampdoria (4-4-2): Berti; Zenoni (22' s.t. Romeo), Falcone, Accardi, Pieri; Maggio, Parola, Volpi, Koman (1' s.t. Franceschini); Quagliarella, Bazzani (29' s.t. Palombo). A disposizione: Castellazzi, Ziegler, Sala, Delvecchio. Allenatore: Walter Novellino.
Arbitro: Damato di Barletta.
Assistenti: Ciancaleoni di Foligno e Italiani di L'Aquila.
Quarto uomo: Gervasoni di Mantova.
Note: ammoniti al 28' p.t. Quagliarella, al 37' p.t. Parola, al 42' p.t. Dossena, al 17' s.t. Zapotocny, al 30' s.t. Muntari e al 35' s.t. Natali; spettatori 10.000 circa; recupero p.t. 1', s.t. 3'.
Nella foto Pegaso, Christian Maggio sbatte contro un Morgan De Sanctis decisivo.