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Una bella Samp chiude in parità contro la Lazio

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Una bella Samp chiude in parità contro la Lazio

Contro una Lazio più fresca e fisicamente potente, i ragazzi di Mazzarri non sfigurano e costruiscono le occasioni migliori: a un soffio dalla fine palla-gol clamorosa sprecata da Sammarco.

02_caracciolomudingayiLa prima – in campionato – a Marassi della nuova Sampdoria scappa via senza gol, ma da qui a dire che il match contro la Lazio di Delio Rossi sia stato una barba ne passa, eccome. Posticipo divertente, combattuto, a tratti spettacolare infatti quello andato in scena domenica sera al Ferraris, tra due squadre che non hanno mollato mai, tra due squadre che hanno dimostrato di valere in pieno l'Europa conquistata solo pochi giorni fa. La Lazio non più tardi di martedì festeggiava in Romania l'ingresso nel mondo parallelo della Champions League, il Doria giovedì eliminava l'Hajduk guadagnandosi il tabellone principale di Coppa Uefa. Emisferi diversi, eppure vicinissimi per un'ora e mezza nell'appendice della seconda giornata di Serie A. Samp e Lazio, insomma, non son parse poi così distanti. Prova ne è l'equilibrio costante su cui ha vissuto l'incontro, prova ne sono le occasioni da gol create in pari misura – anzi, qui forse la bilancia pende un pizzico dalla parte dei blucerchiati.

Così vuole Mazzarri. Mazzarri manda in campo la formazione annunciata con Mirante fra i pali – Castellazzi non figura neppure tra i convocati, reduce dal fastidio alla schiena rimediato domenica scorsa a Siena -, Campagnaro, Sala e Lucchini a comporre la difesa a tre, Zenoni, Palombo, Volpi e Ziegler in mediana e il trio Delvecchio-Bellucci-Caracciolo davanti. Restano in panchina i gioielli Montella e Cassano, il primo non ancora al cento per cento, il secondo al debutto al Ferraris da giocatore sampdoriano. Per vedere sull'erba più amata dalla Sud il genio di Barivecchia bisognerà attendere ancora un po': la sosta per la Nazionale porterà consiglio e tempo utile agli allenamenti. Facile che Antonio esordisca a Napoli o, magari, nel derby del 23 settembre. Chissà. Eppure, nonostante Peter Pan non abbia ancora toccato un pallone davanti al suo nuovo pubblico, il visibilio ad ogni sua comparsata è assordante. Mezza Genova già lo ama e lui, che per sua stessa bocca ha detto di aver bisogno d'affetto, incamera e si carica.

Botta e risposta. In mezzo a questo trambusto di emozioni, c'è però da raccontare la partita contro la Lazio. Una Lazio ormai ben lontana dal ruolo di sorpresa: la truppa di Delio Rossi è infatti solida come la roccia – impressionante in particolare Mudingayi – e ben dotata tecnicamente, leggasi su tutti Ledesma, Rocchi e Pandev. Dietro i biancocelesti "ci danno" eccome, anche se è la Samp a costruire le prime opportunità. Caracciolo spara un missile (4') – da posizione defilata – fuori di un niente, Bellucci dialoga con Delvecchio e tiene in apprensione la retroguardia laziale. Ma la palla gol più importante di tutto il primo tempo la costruiscono gli ospiti con Manfredini (28'). Il centrocampista fa fuori con due tocchi mezza difesa doriana e si presenta a Mirante, calciando però nei pressi della bandierina. La Sud respira, Bellucci prova a farla sospirare. Minuto 40, Ziegler cerca la testa del furetto romano, pallonetto velenoso che Ballotta mette in corner a fatica. Il primo tempo si chiude con un calcione involontariamente rifilato da Delvecchio a Ledesma, nulla di grave per i due che si rialzano e percorrono la strada verso gli spogliatoi.

Samp in 10. Nella ripresa è la Lazio a partire forte, ma dura poco. La Samp ci mette appena sei minuti a proporsi con autorità e proprio al 6' va vicinissima al gol prima con Campagnaro e poi con Sala. Mazzarri vuole più vivacità, ha capito che il momento è favorevole. Dentro allora Vincenzo Montella nel boato di Marassi; Rossi risponde togliendo Rocchi – in ombra – per Makinwa. Ancora cambio al 21': tocca a Delvecchio, sostituito da Sammarco. Otto minuti dopo, Delio Rossi si gioca la carta Meghni, rinunciando a Manfredini. La partita prosegue intanto su ritmi elevati, nessuno ci sta a cedere mezzo metro e allora fioccano contatti, falli e cartellini. Al 37' Ziegler si becca il secodo giallo – il primo era arrivato all'8' del secondo tempo – e lascia i compagni in dieci. Proteste per l'eccessiva fiscalità di Rocchi di Firenze, ma a termini di regolamento la decisione ci può stare.

L'occasionissima. Ti aspetti un Doria rinunciatario: tutto sbagliato. E' la Samp infatti a creare ancora le insidie maggiori, spinta dall'urlo incessante di un Ferraris infuocato. E al 45' il dio del calcio mette nei piedi di Sammarco il gol dell'1-0, frutto di un contropiede ben avviato da Palombo e Montella. L'ex clivense fa un tocco di troppo ed è costretto a saltare Ballotta col pallonetto, giocata difficile che Sammarco sbaglia per questione di centimetri. Sarebbe stato il riconoscimento ad una prestazione generosa e qualitativamente altissima da parte della Sampdoria, sarebbe stata la seconda vittoria di fila, sarebbe stato il primo posto insieme a Roma e Juve. Non succede da una vita… Peccato allora, ma questa prima tranche di stagione meglio di così era davvero difficile immaginarsela. Ora la sosta, il lavoro e il recupero dei gioielli che fanno la differenza, che fanno sognare. Aspettando un settembre più caldo ancora di un agosto già bollente.

Sampdoria   0
Lazio              0
Sampdoria (3-4-2-1):
Mirante; Campagnaro, Sala, Lucchini; Zenoni, Palombo, Volpi, Ziegler; Delvecchio (21' s.t. Sammarco), Bellucci (44' s.t. Pieri); Caracciolo (15' s.t. Montella). A disposizione: Fiorillo, Bastrini, Franceschini, Cassano. Allenatore: Walter Mazzarri.
Lazio (4-4-2): Ballotta; Behrami, Scaloni, Cribari, Zauri; Mudingayi, Ledesma, Mutarelli, Manfredini (29' s.t. Meghni); Pandev (46' s.t. Tare), T. Rocchi (17' s.t. Makinwa). A disposizione: Muslera, Kolarov, Firmani, De Silvestri. Allenatore: Delio Rossi.
Arbitro: G. Rocchi di Firenze.
Assistenti: Niccolai di Livorno e Papi di Prato.
Quarto uomo: Pierpaoli di Firenze.
Note: espulso al 37' s.t. Ziegler per doppia ammonizione; ammoniti al 15' p.t. Cribari, al 24' p.t. Mudingayi, al 20' s.t. Zauri e al 47' s.t. Behrami; spettatori 22.000 circa; recupero p.t. 2', s.t. 4'.

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Nella foto Pegaso, un duello tra Andrea Caracciolo e Gabi Mudingayi.

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