Marotta: «Il nostro è un problema di mentalità»

Il Direttore e la contestazione: «Civilissima, come sempre. I ragazzi hanno ascoltato, ora dobbiamo rimanere compatti e provare a dare il meglio di noi stessi».

Beppe Marotta mantiene la lucidità, nonostante il momento sia di quelli da prendere con le molle. La Samp è a cinque punti dalla zona retrocessione, nell'arco di un campionato partito con tutt'altri obiettivi.

Compattezza. I tifosi hanno fischiato la squadra dopo anni e il clima che si respira oggi nell'ambiente, da tempo non lo si saggiava. «Ma non dobbiamo dimenticare che coi tre punti si può risalire la china in poche settimane – dice l'a.d. blucerchiato -, ricordiamo che l'anno scorso girammo a quota 25, facendo poi 35 punti nel ritorno. Certo, fu una cosa eccezionale, ma io continuo a vedere il bicchiere mezzo pieno». Le ultime sconfitte, però, fanno riflettere. Soprattutto per come sono arrivate. La squadra pare disorientata, timorosa, tutta un'altra cosa rispetto alla stagione scorsa. «Dobbiamo restare compatti – ammonisce Marotta – e lavorare per migliorare la nostra situazione. Bisogna concentrarsi sulla mentalità, perché oggi nel finale ci siamo rimessi ai nostri avversari e ciò non va assolutamente bene».

Mazzarri e la contestazione. Qualcuno dice che la panchina di Mazzarri sia bollente. Che il tecnico rischi il posto e che la Sampdoria stia pensando a sostituirlo. La risposta del Direttore non lascia spazio ad interpretazioni. «Mazzarri non è assolutamente in discussione, non ci sono i presupposti. Preoccupazione, oggi, non vuole dire allarmismo. Serve solo guardare avanti con serenità». Bisogna spiegarlo anche ai tifosi, però, tifosi che dopo la sconfitta contro il Palermo hanno chiesto un confronto con la squadra. «E lo hanno fatto in maniera assolutamente civile, come sempre – precisa l'a.d. doriano -, i nostri ragazzi sono intervenuti integralmente, ascoltando le ragioni dei sostenitori. Con l'atteggiamento che hanno sempre dimostrato, l'ultima volta oggi, i nostri supporters dimostrano grande attaccamento alla maglia e volontà di essere costruttivi per il futuro della Samp».

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Nella foto Pegaso, Antonio Cassano davanti alla Gradinata Sud a fine partita.