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Ancora Milito, la Samp cade con onore nel derby

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Ancora Milito, la Samp cade con onore nel derby

Una tripletta di Diego Milito, decisivo come all'andata, condanna la Samp alla sconfitta nel derby di ritorno: non è bastato il momentaneo pareggio di Campagnaro, poi espulso come Ferrari e Motta.

03_cassanobiavaDopo 44 anni, il Genoa fa double in campionato. Non accadeva dalla stagione 1964/65, una vita. La Samp invece la vita la fa grama, dieci giorni prima di andarsi a giocare la finale di Coppa Italia all'Olimpico, contro la Lazio. Genoa-Sampdoria 3-1, allora, con tripletta di Diego Milito e momentaneo pareggio firmato da Hugo Campagnaro, senza dubbio il migliore in campo dell'intera sfida. Non bastano però il cuore e i muscoli del Toro ai blucerchiati, che peccano sotto rete e finiscono per lasciare le palle importanti ai cugini, subendo la già citata sconfitta.

Sotto alla mezz'ora. Comincia bene il Doria, che nei primi minuti potrebbe andare avanti con Pazzini prima e Cassano poi. In entrambi i casi, solo urla interrotte sotto la Sud. Il Genoa invece fa male con Milito, alla mezz'ora, mettendo il dito nella solita piaga della difesa di Mazzarri: i calci piazzati. Un minuto prima, Castellazzi era stato fantastico proprio sull'argentino, concedendo l'angolo da cui è nato l'1-0. Tanti calci dopo il vantaggio rossoblu, quasi inatteso perché fino ad allora era stata la Sampdoria a giocare meglio. A centrocampo le botte sono una cosa seria e Morganti ha il suo daffare per tener buoni i ventidue. Tant'è vero che sul taccuino del direttore di gara ci finiscono in tre, due genoani (Criscito e Ferrari) e un doriano (Sammarco). Alla fine si conteranno sette gialli e tre rossi.

Pareggio e nuovo svantaggio. La Samp intanto, continua a provarci, dopo il gol di Milito. E al 48', passa. Tiro di Palombo da fuori, deviazione e sfera che arriva tra i piedi di Campagnaro, abile a battere Rubinho in uscita. Le immagini televisive chiariranno la posizione di off-side del difensore. Si va al riposo sull'1-1. Nella ripresa, sembra nuovamente che il Doria abbia le carte in regola per vincere, ma ancora una volta manca precisione in fase realizzativa. Dopo 3', Sammarco ha sul destro il 2-1 e lo calcia nella Nord da pochi passi. Mazzarri a questo punto perde Lucchini e proprio Sammarco, infortunati. Entrano Gastaldello e Delvecchio. Sulla testa del numero 40 pende il 2-1 del Genoa, con un rinvio sull'avversario che favorisce direttamente Milito – che è però in assai probabile fuorigioco. Per il centravanti argentino non è difficile battere Castellazzi, solo davanti a lui.

Game over. La Samp accusa il colpo, ma non molla. Occasioni però, da entrambe le parti, non se ne vedono quasi più. Così si accende il nervosismo di un finale incandescente. Vengono espulsi Ferrari, Motta e Campagnaro e concessi sei minuti di recupero. Girandola di emozioni, calci, palle buttate in avanti dal Doria con la forza dell'orgoglio. Ma ancora una volta è il Genoa a segnare. Samp protesa in attacco, dieci contro nove. Al terzo di recupero, Palombo esce palla al piede e probabilmente subisce fallo. Morganti dice di no, così i rossoblu hanno la prateria davanti a Castellazzi per andare ancora in gol con Milito.

Roma. Dopo 44 anni, doppia sconfitta nel derby per la Sampdoria. A testa alta, d'accordo, ma sconfitta resta. Per la delusione di una Sud come sempre fantastica e di un popolo blucerchiato che si prepara all'esodo verso Roma. Sognando, nonostante gli odierni ammaccamenti del cuore.

Genoa           3
Sampdoria   1
Reti: 
30' p.t. Milito, 48' p.t. Campagnaro; 28' s.t. e 48' s.t. Milito.
Genoa (3-4-3): Rubinho; Biava (38' s.t. Papastathopoulos), Ferrari, Bocchetti; Rossi (16' s.t. Mesto), Motta, Juric, Criscito; Sculli (33' s.t. Milanetto), Milito, Palladino. A disposizione: Lamanna, Vanden Borre, Modesto, Jankovic. Allenatore: Gian Piero Gasperini.
Sampdoria (3-5-2): Castellazzi; Campagnaro, Lucchini (15' s.t. Gastaldello), Accardi; Raggi (33' s.t. Padalino), Sammarco (12' s.t. Delvecchio), Palombo, Franceschini, Pieri; Pazzini, Cassano. A disposizione: Mirante, Ziegler, Stankevicius, Marilungo. Allenatore: Walter Mazzarri.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno.
Assistenti: Romagnoli di Macerata e Nicoletti di Macerata.
Quarto uomo: Saccani di Mantova.
Note: espulsi al 41' s.t. Ferrari e al 45' s.t. Campagnaro e Motta; ammoniti all'11' p.t. Criscito, al 18' p.t. Ferrari, al 25' p.t. Sammarco, al 10' s.t. Lucchini, al 13' s.t. Biava, al 37' s.t. Cassano e al 49' s.t. Gastaldello e Rubinho; spettatori 32.000 circa; recupero p.t. 3', s.t. 6'.

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Nella foto Pegaso, Cassano alle prese con la marcatura di Biava.

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