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Del Neri sotto sotto ci spera: «Nel calcio mai dire mai»

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Del Neri sotto sotto ci spera: «Nel calcio mai dire mai»

Il tecnico friulano sa bene che la sfida con l'Inter è «sulla carta una lotta impari», ma spera di rendere la vita difficile alla formazione dello Special One: «Andremo concentrati e sicuri delle nostre potenzialità».

18_delneriCi siamo. Prima contro quarta, il big-match è alle porte. Sabato sera la Sampdoria, forte di quattro vittorie consecutive, scenderà in campo alla Scala del calcio per affrontare l'Inter di José Mourinho: una squadra costruita per vincere, che sta dimostrando in tutte e tre le competizioni a cui è chiamata a partecipare di poter mantenere le aspettative che tifosi e addetti ai lavori vi hanno riposto la scorsa estate. «All'Inter non manca nulla – spiega Gigi Del Neri nella sala stampa del "Mugnaini" -. Hanno qualità, forza fisica, un ottimo allenatore e una rosa composta da campioni. Sulla carta sembrerebbe una lotta impari, ma nel calcio mai dire mai».

La sua Sampdoria sta davvero bene. Non avete niente da perdere?
«Ci sono tre punti in palio, quindi dire che non c'è nulla da perdere è sbagliato. Se giocheremo una gara di grande intensità, sacrificio e concentrazione, abbiamo qualche possibilità di rendere la vita difficile ai campioni nerazzurri. Sappiamo che loro sono un organico di altissimo livello e solo se non saranno al meglio potremo tornare a Genova con dei punti, però siamo altrettanto consapevoli delle nostre qualità e andremo a Milano per fare la nostra partita».

Al "Meazza" i nerazzurri non perdono da quasi due anni. Proverete a sfatare questo tabù?
«Questo la dice lunga sul tipo di partita che ci aspetta, ma se pensiamo a questo dato statistico possiamo anche evitare di salire sul pullman. Noi dovremo scendere in campo concentrati e sicuri delle nostre potenzialità, sperando che Zanetti e compagni stiano già pensando al Chelsea».

Mourinho ha detto che ci sono allenatori che non hanno mai vinto nulla in carriera e quando affrontano l'Inter lo fanno come se fosse una finale di Champions League. Lei cosa ne pensa?
«Credo che affrontare l'Inter sia un onore per tutti. È chiaro che quando si affronta una squadra di blasone e rango come quella nerazzurra l'attenzione e l'impegno della squadra avversaria sia massimale. All'andata optai per il rombo, perché non avevo gli esterni, non avevo né Semioli né Guberti. Due anni fa a Bergamo con l'Atalanta riuscimmo ad imporci con due esterni di ruolo: credo che ogni allenatore scelga la formazione migliore per ogni tipo di partita e cambiare modulo è sintomo d'intelligenza, non il contrario».

Mister, lei è l'unico ad aver battuto Mourinho per ben due volte…
«Conta poco. Ho avuto fortuna ad incontrare l'Inter in un momento non ottimale. I nerazzurri si possono battere soltanto se hanno una giornata storta, altrimenti diventa dura».

Dopo il successo nella gara d'andata, qualcuno la identificò come la "bestia nera" di Mourinho, termine che non andò giù al tecnico portoghese.
«Ha ragione Mourinho. Siamo uomini non bestie: la risposta di Mourinho è stata provocata da una battuta stupida… Nel post-partita la tensione a volte fa dire cose che neppure si pensano, il rispetto per l'avversario è però imprescindibile».

Mourinho è a detta di molti lo Special One. Del Neri invece come si definisce?
«Lui è uno Special One, sono i fatti che dirlo: ha vinto molto in diverse squadre europee e con l'Inter sta ottenendo risultati strepitosi. Del Neri non è nessuno: sono soltanto uno dei venti allenatori che hanno la fortuna di allenare in Serie A e questo mi rende orgoglioso. Ci sono allenatori più bravi di me che allenano in categorie inferiori e non riescono ad emergere».

Pozzi non si è allenato in gruppo negli ultimi giorni. Spera di recuperarlo?
«Penso che Nicola recupererà. Dubbi di formazione non ne ho, però la formazione la tengo per me».

Nella foto Pegaso, il tecnico doriano Luigi Del Neri durante l'allenamento a Bogliasco.

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