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La gioia del mister: «Non era facile battere questa Lazio»

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La gioia del mister: «Non era facile battere questa Lazio»

Visibilmente soddisfatto al termine della gara vinta con i biancocelesti, Gigi Del Neri tesse le lodi del gruppo e guarda al futuro con moderato ottimismo: «La squadra ha imboccato la strada giusta».

07_delneriIl viso disteso, gli occhi che brillano di soddisfazione. Il volto di Luigi Del Neri dice molto al termine della gara vinta con la Lazio. «Abbiamo sofferto nel primo quarto d'ora – ammette l'allenatore doriano analizzando la partita -, ma se facciamo il confronto con la Lazio, vediamo che loro hanno sofferto un'ora e un quarto: a conti fatti quindi, abbiamo sofferto meno noi di loro, di conseguenza la nostra vittoria è arrivata meritatamente».

Reazione. «Dopo il gol subito in avvio, la squadra ha comunque dimostrato di credere in quello che fa e così è riuscita a ribaltare lo svantaggio iniziale – prosegue l'uomo di Aquileia -. Nel finale abbiamo pagato un po' dazio: paradossalmente in superiorità numerica abbiamo sofferto, ma la classifica sta diventando importante e, di conseguenza, c'è molta più tensione che dobbiamo imparare a gestire meglio. Diciamo che ad un certo punto è subentrata un po' di paura, paura di non riuscire a portare in porto il risultato, ma la squadra ha retto bene, dando una grande prova di maturità».

Singoli. Bene l'intero gruppo: da Storari, che con le sue parate provvidenziali ha salvato in più di un'occasione il risultato, a Guberti, autore di una prestazione eccezionale, condita da un gol straordinario e dal suggerimento per Semioli che ha poi portato Pazzini a siglare il raddoppio. «Molto bene Guberti, è vero, ma anche Semioli – spiega il tecnico della Samp -. E' la legge del calcio: abbiamo due centrocampisti adatti al nostro gioco e due punte che hanno attitudine al rientro. Siamo dinamici, l'uno contro uno lo facciamo bene. Vorrei sottolineare anche la prova di Zauri, bravo a supportare Semioli in fase d'attacco, cosa che c'è mancata a sinistra, ma non per demerito di Accardi, che ha giocato bene anche lui, pur essendo schierato in ruolo a lui non congeniale».

Cassano e obbietivi. A proposito di singoli, non si può non parlare di Antonio Cassano, entrato nella ripresa dopo un'assenza di oltre un mese e mezzo. «Avevo detto che per riprendere la condizione ottimale servivano altri venti giorni circa – puntualizza Del Neri -. Antonio era in panchina inizialmente, ma ha dato una mano alla squadra nel finale. L'ho portato e fatto giocare per circa venti minuti affinché riassaporasse il campo e con esso il giusto agonismo e la giusta mentalità per darci una mano nelle undici partite che restano da qui alla fine del campionato. Dove arriveremo? Faremo di tutto per arrivare più in alto possibile, ma senza porci obbiettivi precisi. Vedremo domenica dopo domenica cosa saremo in grado di fare. Ora abbiamo il Bologna e pensiamo a preparare la prossima trasferta, al resto non voglio neppure pensare».

Nella foto Pegaso, Gigi Del Neri mentre dà indicazioni ai suoi giocatori da bordocampo.

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