Del Neri fa il duro: «Vedremo di che pasta siamo fatti»
Il mister blucerchiato dà la carica in vista della Juventus, squadra mai battuta in carriera: «Dobbiamo mantenere ritmi elevati e cercare di metterla in difficoltà: senza fatica, sudore, maglia e cuore, non vinciamo».
Guai a nominare la Champions («Brutta parola per noi») o a guardare oltre il 16 maggio («Parafrasando Boskov: il futuro si decide quando campionato finisce»). Gigi Del Neri non vuole distrazioni. È concentrato solo ed esclusivamente sulla Juventus, sulla sfida di alta classifica di domenica sera a Marassi, sfida che per lui sarà la seicentesima su una panchina professionistica. «Se ho visto la Juve ieri sera? Sì, l’ho vista in 10 – comincia col sorriso sotto i baffi il tecnico blucerchiato a Bogliasco -. Io direi che la loro sconfitta in Europa League non complica niente da parte nostra, semmai complicherà qualcosa per loro. Credo che un po’ di delusione possa condizionarli, ma non dimentichiamoci che hanno in squadra gente abituata a subire pressioni e in più potrebbero contare su rientri importanti».
Tenendo conto dei budget e delle ambizioni societarie differenti, se lo sarebbe immaginato di arrivare a questo punto della stagione soltanto un punto sotto la Vecchia Signora?
«A dire il vero, due mesi fa non me lo sarei aspettato. Ora invece stiamo attraversando un periodo buono e stiamo mantenendo un livello medio-alto. La Juve di contro non sta rispondendo alle aspettative. Il loro momento è di quelli particolari, che possono accadere un po’ a tutti nell’arco di una stagione e questo campionato così combattuto lo dimostra in tutto per tutto. Noi dobbiamo affrontarli pensando di affrontare una squadra con obbiettivi importanti e in grado di lottare per la Champions».
I bianconeri per lei sono una sorta di tabù…
«Vero, non ho mai vinto contro la Juve, ma non è un cruccio che mi tange più di tanto. La Juve è una formazione difficile da battere perché sempre creata per ottenere il massimo. Domenica sera sarà una partita importante in proiezione: da qui alla fine ci saranno dieci finali, ogni partita è fondamentale per i nostri obbiettivi, obbiettivi un po’ più alti di quanto potessimo immaginare. Noi cercheremo di metterli in difficoltà e, perché no, di batterli; ma se dovessimo perdere e poi arrivare quarti perderei anche volentieri».
Come si fa a battere la Juve?
«La Sampdoria deve rendersi conto delle proprie capacità, deve lottare e mantenere ritmi molto elevati: così facendo, ripeto, si può mettere in difficoltà la Juventus, soprattutto sulle corsie laterali. Servirà grande pressione sui portatori di palla, abnegazione e applicazione, una prestazione, ad esempio, come quella contro la Fiorentina. Senza fatica, sudore, maglia e cuore, non vinciamo. Se buttiamo sul campo tutti questi ingredienti, la mia squadra può combattere alla pari con qualsiasi avversario, bianconeri di Zaccheroni compresi. Dobbiamo provare a sbagliare il meno possibile in velocità: domenica vedremo di che pasta siamo fatti».
Dove è migliorata la sua Samp in questo girone di ritorno?
«La vedo più convinta di quello che fa, ha assimilato quello che doveva assimilare. Siamo più maturi, più consapevoli ma al tempo stesso non spocchiosi, umili. Un’umiltà da portarsi dietro sempre perché altrimenti si rischia di tornare nella normalità. Comunque vada abbiamo fatto buoni risultati e grandi cose e sarebbe un peccato non lottare fino in fondo».
In questa lotta avete perso Pozzi ma riguadagnato Cassano. Domenica sarà la volta buona per rivederlo titolare?
«Valuteremo in questi due giorni, spero sia a disposizione dall’inizio e probabilmente partirà titolare. Spero faccia il suo anche se non al top. L’infortunio di Pozzi elimina le perplessità che avevamo sulle sue condizioni fisiche. Antonio ci dà qualità e risorse tecniche maggiori: si tratta di un rientro importante e contiamo su di lui in questo rush finale. Sono sicuro che avrà voglia di dimostrare le sue qualità. Ma tengo a ribadire che quello che conta è l’Unione Calcio Sampdoria, con o senza Cassano».
La vendita dei biglietti sta andando a gonfie vele. Si prevede un Marassi carico di calore.
«Spero che la gente, come sempre del resto, ci aiuti nei momenti di difficoltà. Il nostro pubblico sa che col loro sostegno possiamo raggiungere un certo obbiettivo. In questo campionato abbiamo avuto risorse casalinghe importanti: la tifoseria blucerchiata è stata e sarà fondamentale».
Nella foto Pegaso, mister Del Neri assiste alla partita d'allenamento contro il Finale.