Arrivederci e grazie di tutto, mister Gigi Del Neri
Un saluto e un ringraziamento all'allenatore che ha portato la Sampdoria in Champions League.
Una sola stagione, proprio come trent’anni fa. Breve, ma intensa. Indimenticabile. Un gol dalla bandierina nel derby allora; un autentico miracolo calcistico oggi. A distanza di ventinove anni, Gigi Del Neri è tornato alla Sampdoria e, zitto zitto, l’ha guidata verso la Champions League. L’inno di Tony Britten però l’uomo di Aquileia non lo sentirà. Ha scelto un’altra strada, affascinante e prestigiosa. E allora, proprio sul bello, non ci resta che salutarci.
Impresa. Perché quello che conta è sovvertire i sondaggi. E lei, mister i sondaggi è stato capace di sovvertirli, dal primo all’ultimo. Nessuno, il 3 giugno di un anno fa, avrebbe anche soltanto provato a immaginare la Samp al quarto posto in classifica. E lei, invece, ce l’ha fatta a realizzare l’impresa. Ce l’ha fatta con esperienza e professionalità; ce l’ha fatta con l’aiuto di uno staff tecnico eccezionale – il suo vice Conti, i professori De Bellis e Alimonta, il preparatore dei portieri Bistazzoni -; ce l’ha fatta grazie a un gruppo formidabile che lei è riuscito a plasmare a sua immagine e somiglianza.
Grazie. Ce l’ha fatta spazzando via quel velo di scetticismo che la accolse in quella mite mattinata di fine primavera. Ce l’ha fatta mettendo in campo il miglior Doria di sempre dopo quello dello Scudetto, numeri alla mano, ancora meglio di quello di Ruud Gullit. Diciannove vittorie in Serie A, Inter, Roma, Milan, Napoli, Juve, Genoa, Fiorentina battute nello stesso campionato. Un connubio indissolubile tra i suoi ragazzi e quelli della Gradinata. Per tutto questo, mister, non la scorderemo. Arrivederci grande Gigi. Grazie di tutto, grazie di cuore.
Nella foto Pegaso, Del Neri e i suoi ragazzi salutano la folla.