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Garrone pensa in grande: «In Champions per restarci»

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Garrone pensa in grande: «In Champions per restarci»

La gioia per il quarto posto e la voglia di migliorare sempre, senza dimenticare la straordinarietà dell'impresa compiuta dalla Sampdoria in questa stagione: «Lo Scudetto è inarrivabile, ma vogliamo crescere ancora».

18_garrone«Siamo a qui a commentare una stagione straordinaria. Abbiamo raggiunto un traguardo impensabile ad inizio stagione e che ancora tre mesi fa nessuno di noi immaginava di poter raggiungere. Siamo partiti forte, poi qualche episodio negativo ci ha tarpato le ali: se non avessimo subito torti macroscopici, evidenti a tutti, potevamo avere almeno cinque punti in più e a quest'ora staremmo a parlare di terzo posto e ingresso diretto nei gironi di Champions League. Non ero presente alla sfilata della squadra sul pullman scoperto per le vie del centro città, in mezzo a oltre sessantamila tifosi, ma vedere lo stadio stracolmo e in festa è stata un'emozione forte, unica». Inizia così il presidente della Sampdoria Riccardo Garrone la conferenza stampa tenuta nella Fondazione di famiglia, nel cuore del centro cittadino.

Tifosi. «Una stagione fantastica, dove la squadra è riuscita ad andare al di là di ogni più rosea aspettativa, grazie anche all'apporto costante della tifoseria – prosegue il massimo dirigente blucerchiato -. All'inizio della mia avventura nel calcio non avevo compreso bene la straordinarietà dei supporter sampdoriani. Ora conosco meglio la tifoseria doriana che, rispetto a quella di altre società, pretende che i propri tesserati s'impegnino al massimo per il bene della Sampdoria».

Lega. Garrone apre una parentesi sulle questioni che nei prossimi mesi dovrebbero portare importanti mutamenti in seno alla Lega Calcio. «Mi sono sempre battuto, solo contro tutti, per una riforma del Palazzo e, non nascondo, che questo abbia comportato diversi scontri con colleghi e dirigenti importanti – racconta il primo tifoso blucerchiato -. Dal prossimo luglio, ovvero da quando la divisione tra Lega di Serie A e quella di Serie B diverrà effettiva, spero che le cose possano migliorare ulteriormente. Molte è stato fatto, ma c'è ancora da migliorare diversi aspetti. La Lega svilupperà anche un proprio settore marketing, come avviene già in Inghilterra per la Premier League, un passo importante per capitalizzare al massimo il prodotto calcio».

Marotta.
Nella giornata di lunedì, la società ha comunicato attraverso un comunicato stampa il passaggio del testimone da Marotta all'accoppiata Gasparin-Tosi, che andranno rispettivamente a ricoprire le cariche di direttore generale e direttore sportivo. «Ho sempre lasciato carta bianca a Marotta e ho sempre detto che se un manager ambizioso ha l'opportunità di crescere e di andare a ricoprire una carica importante in una società prestigiosa, come la Juventus, non avrei opposto alcuna resistenza, come del resto non avevo fatto neppure la scorsa estate».

Gasparin. «Sergio Gasparin è un manager di successo, che conosco da diversi anni, anche per il suo operato al di fuori del calcio – ha precisato Riccardo Garrone -. Senza dubbio è un uomo diverso rispetto alla massa che contraddistingue i dirigenti del calcio: anni fa, quando ero consigliere della Lega Calcio, lo proposi come direttore Ggnerale, carica allora inesistente in via Rosellini, ma trovai l'opposizione delle grandi. Ciò dimostra quanta stima abbia di Gasparin, con il quale ho già avuto un primo summit operativo in teleconferenza e ne ho fissato un secondo nella giornata di giovedì, quando sarà a Genova ed incontrerà i mezzi d'informazione».

Tosi. «Doriano Tosi invece arriva alla Sampdoria con otto anni di ritardo – prosegue il presidente -. Non è mistero infatti che al momento di rilevare la Sampdoria, la mia scelta fosse ricaduta proprio su di lui per affidargli il ruolo di direttore generale. Poi rifiutò per motivi familiari, la moglie era restia a trasferirsi da Modena a Genova: lui restò nella bellissima città emiliana e allora arrivò Marotta».

Mister e mercato. Sul nome del sostituto di Del Neri e sulla campagna acquisti, Garrone non si sbottona: «Gasparin e Tosi sono già al lavoro e da giovedì inizieremo a parlare della questione allenatore: c'è una rosa di cinque-sei nomi che sono stati fatti, da quella rosa uscirà quello del nuovo tecnico. Un esodo verso la Torino bianconera? Sappiamo di essere ai preliminari di Champions e quindi dovremo attuare una campagna rafforzamenti tale da poter competere su tre fronti. I capisaldi, ovvero i pezzi pregiati, non si toccano. Sino a quando non avremo la certezza di entrare nella fase a gironi della massima competizione continentale, non potremo completare la rosa né in entrata né in uscita, ma abbiamo giovani di valore in prestito che sicuramente rientreranno per rafforzare la rosa dal punto di vista numerico, per non avere brutte sorprese in campionato».

Nuovo stadio. L'approdo ai preliminari di Champions League potrebbe far smuovere qualche scoglio che fino a questo momento ha bloccato la possibilità di trovare un'area adeguata per costruire il nuovo stadio. «Genova ha avuto fin dai tempi del Medioevo e poi nel Rinascimento lotte intestine, nate dalla carenza di territorio – puntualizza il numero uno di Corte Lambruschini -. Credo che l'unica area utile in questo momento sia quello dell'aeroporto e spero che dicendo questo non venga nuovamente accusato di turbativa d'asta».

Auspicio. Per chiudere, a chi gli chiede se la Sampdoria sia arrivata a questi livelli per restarci a lungo, il presidente risponde: «L'auspicio è quello di di crescere sempre di più. Ovviamente in questo momento è impensabile poter competere per lo Scudetto, ma sicuramente faremo di tutti per rimanere a lungo a certi livelli. Del resto il pallone è rotondo e ci sono anche gli avversari, ma la Sampdoria in questi anni ha costruito una base solida sia a livello societario che sportivo e questo fa ben sperare».

Nella foto Pegaso, il presidente Riccardo Garrone durante la conferenza stampa in Fondazione.

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