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Pazzini dal Sestriere: «Sono qui grazie alla Samp»

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Pazzini dal Sestriere: «Sono qui grazie alla Samp»

Dal ritiro azzurro, il centravanti blucerchiato allontana le voci di mercato e rivela: «I palloni del Mondiale sono incontrollabili: sarà un problema non solo per i portieri».

29_pazzini«Sto facendo di tutto per mettere in difficoltà il c.t. e partecipare al Mondiale, che per me sarebbe il primo, un sogno che si avvera». Giampaolo Pazzini, dal ritiro della Nazionale di Sestriere, si candida per una maglia azzurra in vista della rassegna iridata in Sudafrica. Cesare Prandelli è ormai il successore designato di Marcello Lippi, alla guida degli azzurri. Con il tecnico di Orzinuovi il centravanti blucerchiato trovava poco spazio ai tempi in cui militava in maglia viola, ma questo non lo condiziona nell’esprimere un giudizio positivo sul futuro mister: «Alla Fiorentina Prandelli ha fatto molto bene e merita la Nazionale. All'epoca con me ha fatto scelte diverse e giocavo poco».

Grazie. L’approdo a Genova gli ha cambiato la vita e questo il bomber di Pescia ci tiene a sottolinearlo. «Chi devo ringraziare per essere qui? La Nazionale l'ho meritata grazie alla Sampdoria. Devo dire grazie ai tifosi, che mi hanno accolto calorosamente e sostenuto in maniera costante, ai compagni e agli allenatori che ho avuto in questo anno e mezzo a Genova: Walter Mazzarri prima e Luigi Del Neri poi. Entrambi mi hanno messo nelle condizioni giuste per esprimere al massimo le mie potenzialità».

Concorrenza. In attacco, ritrova l’amico Gilardino con il quale, insieme al milanistra Borriello, dovrà competere per conquistare un  posto nei ventitré che partiranno per il Sudafrica. «Con Alberto ho un bel rapporto – rivela il Pazzo -. Lo abbiamo mantenuto anche quando sono andato via da Firenze. Non c'è dualismo, e sono molto contento per lui quando fa bene. In campionato abbiamo fatto bene e credo che sia giusto per tutti e tre essere qua a giocarsi la possibilità di partecipare al Mondiale. Essere qui è già una grande soddisfazione, sto vivendo emozioni che prima immaginavo da casa, davanti alla tv. L’Italia in attacco ha sempre avuto grandi campioni: la mia speranza è di essere tra questi».

Jabulani. Pazzini rivela la difficoltà nel controllare i "Jabulani", termine sudafricano che significa "festeggiare", con cui sono stati chiamati i palloni ufficiali di Sudafrica 2010. «I palloni sono un disastro sia per i portieri che per noi, perchè volano: si fa fatica a controllarli. Hanno traiettorie poco controllabili – continua il numero 10 doriano -: magari pensi di riuscire a colpire il pallone al volo o di testa e poi improvvisamente cambia direzione».

Mercato. Immancabilmente poi si finisce a parlare di mercato. Dal termine del campionato, non c’è stato un giorno in cui il nome di Giampaolo Pazzini non sia stato tirato in ballo su questo o sul quel giornale, in tv o sui siti internet. «Io non so niente di mercato, i miei pensieri sono tutti concentrati alla Nazionale e alla possibilità di poter disputare il primo mondiale della mia carriera», taglia corto il Pazzo, che poi ribadisce un concetto già espresso più volte in passato: «Con la Sampdoria ho tre anni di contratto, e a Genova sto molto bene».

Nella foto Pegaso, Giampaolo Pazzini durante una sessione d'allenamento nel ritiro del Sestriere.

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