Capitan Buono pensa al derby: «In campo senza paura»
Il difensore della formazione allenata da Alfredo Aglietti ha ancora negli occhi la rimonta sul Milan: «Siamo stati bravi a non disunirci dopo il loro raddoppio».
La gioia ancora fresca per l’impresa compiuta contro il Milan, unita a quella di continuare l’avventura in questa Final Eight, consapevoli della propria forza e del fatto che giocando con la grinta e la concentrazione mostrate con i rossoneri nessun ostacolo è insormontabile. Della Primavera di Alfredo Aglietti, Nicolò Buono è il capitano. Vent’anni da compiere il prossimo 7 dicembre, Nico – come lo chiamano gli amici – è cresciuto nel quartiere genovese di Struppa e fin da piccolo ha iniziato a correre dietro al pallone, con un sogno nel cuore: indossare la maglia della Sampdoria, la squadra per cui ha da sempre fatto il tifo. «Per me che prima di essere il capitano di questa squadra sono un tifoso, è un’emozione giocare queste finali indossando questa maglia – ammette l’esterno difensivo blucerchiato -. So cosa vogliono i tifosi e per questo insieme ai miei compagni cerco sempre di dare il massimo in campo. La gara con il Milan l’avevamo preparata nei minimi dettagli, ma quei due gol a metà primo tempo ci hanno colto di sorpresa. Siamo stati bravi a non abbatterci dopo il loro secondo gol, continuando a giocare in maniera ordinata, senza mai smettere di credere alla rimonta».
Per chi ha visto la partita da fuori è stato qualcosa di entusiasmante. Quanta fiducia vi dà questa partita per affrontare il derby?
«Ti assicuro che anche da dentro ci siamo resi conto di aver fatto qualcosa d’importante, un’impresa che ci dà tanta fiducia e consapevolezza nei nostri mezzi per guardare ai prossimi impegni con ottimismo. Non che prima non ne avessimo, visto quello che eravamo riusciti a fare nel finale di stagione e negli ottavi con l’Atalanta, un’altra possibile pretendente al titolo che siamo stati bravi ad eliminare. Il derby è una gara particolare, che fornisce stimoli di per sé: la gara di sabato conterà molto di più perché in ballo c’è la finale-Scudetto e da tifoso mi sento di promettere una cosa: l’impegno. La squadra lotterà, come ha sempre fatto, per superare anche il Genoa e provare a realizzare l’ennesimo sogno della stagione doriana».
Il Genoa quest’anno vi ha fatto soffrire sia all’andata che al ritorno. Che gara ti aspetti?
«All’andata, a Cogoleto, sbagliammo completamente partita e uscimmo sconfitti in maniera netta. Al ritorno, dopo aver fallito un rigore sullo 0-0 e aver subito lo svantaggio alla prima ingenuità commessa, riuscimmo a pareggiare all’ultimo secondo: alla fine quello fu un punto prezioso, che ci diede slancio e morale per il rush finale che ci ha portato a chiudere in testa il girone, davanti alla Juventus, indicata da tutti come grande favorita. Loro ci hanno dato del filo da torcere, ma noi stiamo bene: li affronteremo con grande rispetto, ma senza timori riverenziali. Abbiamo voglia di raggiungere la finale e daremo tutto per farcela».
Nell’altra semifinale si affronteranno l’Empoli e il Brescia. A questo punto, il derby può essere considerato una sorta di finale anticipata?
«Se Empoli e Brescia sono arrivate in semifinale vuol dire che hanno dei valori. I toscani li abbiamo affrontati due volte, pareggiando alla "Sciorba" la gara d’andata e vincendo in casa loro al ritorno. Hanno buone individualità e sono arrivati in finale al "Viareggio". Detto questo credo che il nostro cammino sia stato senza dubbio il più difficile: Atalanta, Milan e ora il Genoa sono tre squadre che puntavano a vincere questo campionato. Finora siamo stati più bravi noi a sovvertire i pronostici, speriamo di continuare così».
Nella foto Pegaso, il capitano della Primavera blucerchiata Nicolò Buono in azione.