Il sogno s’infrange nel derby: la Primavera esce di scena
Nella semifinale della Final Eight, i giovani blucerchiati di mister Aglietti escono sconfitti per 4-1 e abbandonano le speranze-Scudetto.
Di questa partita resteranno gli applausi finali dei tifosi e le lacrime amare dei ragazzi. Poco altro perché il pomeriggio a Macerata è di quelli da dimenticare. Il Genoa ha vinto 4-1 il derby che valeva la finalissima del campionato Primavera, la Sampdoria è fuori dalla Final Eight e le restano le briciole. Un pomeriggio storto, sottotono e un sogno s'infrange. Difficile trovare altre parole: di questa partita resterà ben poco. Ma di questa straordinaria stagione dei blucerchiati di mister Alfredo Aglietti il ricordo rimarrà indelebile. Lo storico primato nel Girone A, gli esordi in prima squadra, l’impresa di tre giorni fa contro il Milan, la crescita di tanti giovani che ora spiccheranno il volo verso il professionismo. Scudetto svanito a parte, motivi per guardare il bicchiere mezzo ce ne sono eccome. E da lì, l’anno che verrà, il settore giovanile deve ripartire.
Apnea. Il Genoa parte in quarta. Dopo cinque minuti, un destro al volo di Doninelli sugli sviluppi di un corner saggia la reattività di Costantino, abilissimo a respingere in fallo laterale. Non può nulla, invece, l’estremo difensore ferrarese al 9’: Grea crossa dalla corsia di destra, Ragusa fa sponda di testa per El Shaarawi, che conclude e, grazie a una deviazione di capitan Buono, spiazza Costantino. Subito sotto, il Doria sembra in apnea e fatica a carburare: i rossoblù chiudono bene gli spazi e ripartono in velocità. Al 19’, Soriano mette in mezzo, Scepovic in girata impegna in due tempi Perin. La Samp c’è.
Scepa. E al 27’ lo dimostra pareggiando. Regini scambia con Testardi e affonda sulla mancina. Vasco va al massimo, entra in area e appoggia al centro, dove Scepa Scepovic è in agguato: con estrema freddezza il centravanti serbo realizza il quinto gol stagionale e ristabilisce la parità della stracittadina. Ora, la partita la fanno i blucerchiati, che alla mezzora perdono l’acciaccato Rabiu, sostituito da Grieco. Proprio allo scadere, l’occasione del sorpasso doriano capita sulla capoccia di Testardi: Rizzo pennella dalla sinistra, il bomber di Centocelle stacca senza imprimere forza, la palla s’impenna e Perin neutralizza.
Uno-due. La fiammata in chiusura non accende l’avvio ripresa: fino al 14’ regnano quiete ed equilibrio. Poi, dopo un volo di Costantino, dal corner conseguente di Grea, Ragusa trova la deviazione di testa, firmando all’angolino il nuovo vantaggio dei rossoblù di Chiappino. Aglietti tenta allora la carta Krsticic, match-winner ai quarti, che prende il posto di Rizzo. Ma il Genoa, ancora dalla bandierina, fa tris, stavolta con Chinellato, che, al 20’, chiude l’uno-due e affossa le speranze blucerchiate di Scudetto.
Bandiera bianca. Nella mischia, al posto di Messina, va Elsneg. Buono si sposta a sinistra, Regini al centro, Grieco scala dietro. Il Doria a trazione anteriore lascia il fianco agli avversari e Chinellato punisce ancora Costantino, siglando la propria doppietta e il pesantissimo poker genoano. I blucerchiati, di fatto, non ne hanno più e alzano bandiera bianca. Finisce così, con Scepovic costretto a lasciare i suoi in dieci per un problema all’adduttore, coi rivali in finale e con l’amaro in bocca per una partita storta. Peccato perché quella decisiva.
Sampdoria 1
Genoa 4
Reti: 9’ p.t. El Shaarawi, 27’ p.t. Scepovic, 15’ s.t. Ragusa, 20’ s.t. e 26’ s.t. Chinellato.
Sampdoria (4-4-2): Costantino; Buono, Blondett, Messina (23’ s.t. Elsneg), Regini; Rabiu (31’ p.t. Grieco), Soriano, Obiang, Rizzo (17’ s.t. Krsticic); Scepovic, Testardi. A disposizione: Negretti, Kiilerich, Muratore, Di Leva. Allenatore: Alfredo Aglietti.
Genoa (4-3-3): Perin; Grea (23’ s.t. Carlini), Bertoncini, Terigi, Polenta; Doninelli, Cofie (38’ s.t. Ymeri), Gucher; Ragusa, Chinellato (30’ s.t. Boakye), El Shaarawi. A disposizione: Stillo, Ferraro, Bettati, Miracoli. Allenatore: Luca Chiappino.
Arbitro: Bietolini di Firenze.
Assistenti: Pedrini di Prato e Romei di Firenze.
Quarto ufficiale: Mangialardi di Pistoia.
Note: ammonito al 37’ p.t. Cofie, al 32’ s.t. Buono per gioco scorretto; recupero 1’ p.t. e 3’ s.t.; terreno di gioco in perfette condizioni.
Nella foto Pegaso, Testardi braccato alle spalle da Terigi.