Testardi non cerca alibi: «Sconfitta meritata»
L’ariete romano, che nel corso della stagione s’è messo in luce anche in prima squadra, non si dà pace: «Se avessi fatto gol alla fine del primo tempo, forse la gara sarebbe cambiata».
Non gli va proprio già ad Emanuele Testardi. La sconfitta nel derby che ha estromesso la Sampdoria dalla Final Eight del campionato Primavera è un boccone troppo amaro per l’ariete romano. «Uscire così è un duro colpo – ammette il bomber blucerchiato -. Dopo la bella rimonta sul Milan, credevamo nella possibilità di arrivare in fondo: invece quest’anno i derby si sono rivelati un ostacolo insormontabile per noi, che forse abbiamo accusato troppo l’impegno dal punto di vista mentale. Avevamo preparato bene la partita, ma i nostri avversari sono scesi in campo con maggior grinta e cattiveria agonistica di noi».
Molti di voi sono scesi in campo non al meglio?
«Regini e Scepovic avevano subito dei traumi a Tolentino durante la gara col Milan; Soriano accusava problemi muscolari già prima della partita e anche io non ero al cento per cento. Alla distanza la gara di mercoledì scorso, con 120 minuti disputati a rincorrere i rossoneri per rimontare il doppio svantaggio, s’è fatta sentire nelle gambe e siamo crollati».
Eppure nel finale di primo tempo, dopo il pareggio di Scepovic, sembrava di rivedere la squadra vista in campo tre giorni fa. Poi cos’è successo?
«Se avessi fatto gol prima dell’intervallo, forse ora staremmo a commentare un’altra partita. Invece, dopo il loro terzo gol, siamo letteralmente crollati, non solo dal punto di vista fisico. Mentalmente s’è vista la brutta copia della squadra che ha rimontato due gol al Milan, che è una squadra forte almeno quanto il Genoa, ma evidentemente quest’anno con i rossoblù non dovevamo vincere».
Personalmente però questa stagione ti resterà impressa nella memoria, non è vero?
«Dal punto di vista personale è stata una stagione estremamente positiva: sono partito con la Primavera, dove inizialmente ero chiuso da Foti e non trovavo molto spazio. Poi ho iniziato a giocare, quindì è arrivata la chiamata della prima squadra e l’esordio in Serie A a Parma il 28 febbraio. Non potrò mai dimenticare questa stagione: il debutto in casa con la Juventus, la notte dell’"Olimpico" e la festa al termine della gara col Napoli. Momenti indimenticabili, anche se questa eliminazione dalla Final Eight con la Primavera non mi va proprio giù».
Nella foto Pegaso, Emanuele Testardi attaccato dal centrale rossoblù Davide Bertoncini.