La stampa italiana piange Franco Rossi, giornalista sampdoriano
Era fiorentino, la sua carriera si dipanò tra Torino e Milano, ma la squadra che lo faceva palpitare – nei limiti di partecipazione imposti dalla professione – era di Genova e aveva i colori blucerchiati. Franco Rossi, giornalista sportivo, ironico e sagace allievo di Gianni Brera, si è spento oggi all'età di 69 anni e alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze da parte di tutta l'U.C. Sampdoria.
Ricordo. Passato per le redazioni di Tuttosport, la Repubblica, Corriere dello Sport e il Giorno, fu tra i fondatori del Cerchio Blu, un club particolare ed esclusivo di cui Antonio Ferrari, inviato del Corriere della Sera, racconta la genesi in un ricordo dell'amico scomparso (Franco Rossi, sampdoriano dal cuore d’oro, copyright www.corriere.it).
È
un momento triste perché non è morto soltanto un amico, ma un amico con
cui ho condiviso momenti indimenticabili di autentica passione
sportiva: di gioia incontenibile quando la nostra squadra, la Sampdoria,
vinceva; di tristezza quando la nostra squadra perdeva. Franco Rossi, che ci ha lasciato, era un giornalista dal cuore d’oro. Si occupava soltanto di calcio, e
dopo una carriera nel mondo dei giornali distribuiva la sua competenza
nelle trasmissioni televisive. Ci siamo conosciuti ai tempi della Samp
che finalmente aveva raggiunto il livello che meritava: lottare per lo
scudetto.
Convincemmo il presidente della Sampdoria di allora,
Paolo Mantovani, a creare un club speciale, il Cerchio Blu, che
raccoglieva un ristretto gruppo di tifosi che, per scelta o per lavoro,
vivevano lontano da Genova. Franco Rossi era il più appassionato.
Eravamo una decina: e tra i dieci, Nicola Forcignanò (Corriere e poi
Giornale), Marco E. Ansaldo (Stampa) e l’allora capo della cultura del
Corriere Francesco Cevasco. A me, che ero sempre all’estero, avevano
affidato il ruolo di presidente. Paolo Mantovani e la figlia Francesca
erano soci senza diritto di voto. Un club dolcemente goliardico. Di pura
passione sportiva. Quando il presidente Mantovani morì, Rossi disse, a
noi inguaribili ottimisti: «Dubito che i bei tempi ritorneranno!». Beh,
Franco, un abbraccio e ora preparati a raccontarci le partite della
Samp dai pascoli del cielo.