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Mihajlovic: «Non bisogna perdere la calma e la fiducia»

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Mihajlovic: «Non bisogna perdere la calma e la fiducia»

Giornata storta all'ennesima potenza. In casa era un po' che non
si vedeva una Sampdoria così. Dall'ante-era Mihajlovic, come minimo. Il
tecnico serbo appare comunque sereno. «Ci
vuole fiducia – attacca il mister di fronte ai media -. Impegno, sacrificio e spirito
di gruppo non sono mancati, sotto questo aspetto non posso dire
niente ai ragazzi. D'altronde il risultato si è deciso per via di
due episodi, anche se l'avversario è stato superiore. E credo che
per il Milan si possa parlare della miglior prestazione in trasferta.
Non bisogna comunque perdere la calma e la fiducia, ma continuare a
lavorare partita per partita».

Martedì. Le valutazioni sui singoli sono sempre un po'
antipatiche, anche se talvolta necessarie. «L'espulsione
di Maxi López mi fa incazzare – tuona l'uomo di Vukovar -. La
settimana scorsa lo avevo già detto riguardo agli episodi di De
Silvestri e Gastaldello: si può perdere una partita, ma non la
testa. In questo modo ci complichiamo la vita anche per i prossimi
turni. Parlerò a Maxi martedì. Ho necessità di sbollire un po',
non vorrei fare cazzate anche io. Gli spiegherò che è venuto qui
per aiutarci, non per complicarci il percorso. Ma credo che già lo
sappia».

Oro.
Per restare in tema di fattori negativi, Sinisa consola Da Costa
e chiede il supporto del pubblico: «Mi
spiace che il pubblico si sia impuntato sul suo rendimento:
Angelo è un buon portiere e un ragazzo d'oro, che sino ad ora ha
avuto un rendimento più che dignitoso. Se il pubblico lo fischia fa
solo dei danni».

Sostituti.
Non solo negatività, però. «Gli
assenti non ci sono mancati, perché chi ha giocato ha fatto bene – spiega con soddisfazione
l'allenatore doriano -. Sono contento per Regini e
Fornasier: pur con caratteristiche diverse rispetto a chi hanno
sostituito hanno fatto una buona partita».

Commento.
«La prima punta li ha
messi in difficoltà – dice il serbo tornando a parlare di López, ma in termini tecnici -. In quel modo diventiamo più
pericolosi sulla trequarti, con Eder. Maxi non era al massimo. Per cui
io lo potevo mettere dentro solo a partita in corso. E io l'ho fatto:
ho fatto quello che dovevo fare. Ma lui ha non fatto quello che
doveva».
Quando una giornalista chiede una valutazione sul direttore di gara e
le sue scelte, la risposta del tecnico è tranciante: «Le
decisioni dell'arbitro non
le commento».

Palazzo
.
Un'ultima battuta è riservata alla spiegazione del fitto dialogo tra
allenatori che ha anticipato la gara. «Oltre
ad aver giocato insieme, Seedorf viveva nel mio palazzo, a Milano –
racconta Mihajlovic -. Così abbiamo parlato un po',
di tempi passati e futuri. Come amici».

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