Chiesa insegna allo stadio: «Marassi una cattedra fantastica»
Non c'erano né avversari da
scartare né tattiche da spiegare, eppure di mezzo c'era Enrico Chiesa.
Non come calciatore e neppure come allenatore, ma nel ruolo insolito di
insegnante. La materia? Lontana anni luce dalla matematica e dalla
geometria, poco affine all'italiano e alla geografia che si leggono sui
libri. Si chiama vita. Sottotitolo? Esperienza. Eh già, perché è proprio
raccontando se stesso, la sua carriera e la sua passione, che il mister
della Primavera blucerchiata ha risposto in sala stampa alle domande dei
quasi cento alunni delle classi V delle scuole “Cantore” e "XXV
Aprile", protagonisti del terzo appuntamento stagionale di 'Impariamo
allo stadio'.
Didattica. «Mi hanno fatto una domanda difficilissima – afferma l'ex
attaccante a margine della lezione -. Mi hanno chiesto se è meglio fare
il giocatore o l'allenatore. Ho fatto un po' il vago, ma in realtà devo
dire che è bello fare entrambe le cose». E se vengono bene tutte e due,
come nel caso dell'ex punta genovese, ancora meglio, diciamo noi.
«Questo è un modo diverso di fare didattica – prosegue Chiesa – ed è un
ottimo modo. Marassi è una cattedra fantastica, adattissimo a raccontare
storie ed esperienze, ed è proprio quello che abbiamo fatto qui oggi con
questi bambini».