U.C. Sampdoria Sampdoria logo

Parla Sakic: «Un onore sedere sulla panchina della Sampdoria»

News

Parla Sakic: «Un onore sedere sulla panchina della Sampdoria»

L'ultima
volta che avvertì questo tipo di sensazioni miste a pressioni, Nenad
Sakic aveva ancora gli scarpini ai piedi, e per lui, negli spogliatoi,
c'era ancora una maglia blucerchiata numero 25. A distanza di una
decina d'anni bella piena, l'allora terzino di Krusevac riveste oggi
i panni di allenatore in seconda, chiamato per la prima volta, vista
la squalifica di Mihajlovic, a rappresentare a bordocampo il punto di
riferimento principale per i ragazzi sul prato verde. «Sento sempre
la responsabilità – spiega, un po' a sorpresa, in conferenza stampa –
e domani la sentirò ancora di più. So che sarà difficile
sostituire Sinisa, ma per me sarà un onore sedere sulla panchina della
Sampdoria. Darò il meglio per non far rimpiangere l'assenza del
mister».

Uomini
veri
. «Domani affronteremo la Lazio, una squadra con cui negli
ultimi 22 anni la Samp ha vinto una volta sola – prosegue Sakic -. E
domani potrebbe essere la volta buona per vincere all'“Olimpico”.
Come? Dobbiamo essere concentrati e determinati per fare una buona
prestazione. So che Sinisa teneva molto ad esserci, ma questo gruppo
è fatto di uomini veri: sanno che domani il mister sarà al loro
fianco. Lo stadio sarà vuoto? Spero di no, mi auguro che le curve
siano piene, perché è bello giocare e vincere davanti ad un
pubblico».

Fiducia.
Accanto a Nenad siedono come di consueto Gastaldello e Palombo,
veterani che per il debuttante vice spendono parole parole buone.
«Ringrazio Daniele e Angelo per la fiducia che mi dimostrano – dice
Nenad tornando poi sulla gara dell'ora di pranzo nella Capitale -.
L'importante è fare la nostra partita, poi si vedrà. La statistica
dice che la Samp ha vinto pochissimo a Roma negli ultimi tempi ma la
statistica non è un alibi. Abbiamo dimostrato di poter giocare
contro chiunque e spero che sarà così anche domani».

Bilancio.
«Il nostro obiettivo è di fare il massimo di punti possibili nelle
sette partite che rimangono da qui al termine della stagione –
conclude l'ex difensore serbo, 168 presenze e una rete doriane dal
'98 al 2004 -. Quanti saranno alla fine non lo so ma ogni partita per
noi dev'essere una finale. Soltanto a fine campionato tracceremo
il bilancio».

altre news