Mihajlovic scontento: «Da salvare c'è solo il risultato»
A volte vincere non basta. No, non basta. E ci vuole poco a
capirlo, è necessario solo vedere Sinisa Mihajlovic scuro in volto a fine
gara e concentrarsi un poco sulle sue parole in conferenza stampa.
«Di questa partita c'è
da salvare solo il risultato, il resto è da buttare via – attacca il tecnico malgrado il 4-1
maturato nel terzo turno di TIM Cup -.
Siamo stati fortunati ad incontrare il Como, e lo dico con tutto il
rispetto, ma con una squadra di livello più alto non la vincevamo
questa gara. Così si rischiano brutte figure e si torna di nuovo ad
essere in lotta per non retrocedere. Noi non sappiamo staccare la
spina: ritmo e tensione devono essere tenuti alti. Agli avversari
faccio i complimenti per come hanno giocato, ma sono contento solo
per il risultato. Se giochi così, il più delle volte perdi».
Pugili. «Abbiamo
fatto il 2-0 e poi ci siamo fermati – dice l'allenatore sbattendo
le parole sul tavolo -. Nello sport non è così, non si gestisce.
Come i pugili, se l'avversario lo mandi k.o. con un cazzotto e poi si
rialza torni a colpirlo. Non si gestisce. Questo è successo l'anno
scorso ed è successo anche oggi. Troveremo le contromisure».
Difensori. Una squadra da debito in pagella, dunque, ma i singoli?
«Tutti
sotto il proprio livello – taglia corto l'uomo di Vukovar -, di
undici ne salvo due. Gli altri si può pure dire che hanno fatto
schifo. Obiang? Doveva e poteva fare di più, al pari degli altri».
Poi una valutazione su Salamon, che sfocia da una valutazione tecnica
al calciomercato: «Chance
per Salamon? Ho solo lui… Io spero che prima di Palermo arrivi un
giocatore, in settimana devono arrivare i due difensori
centrali che ci mancano. Devono arrivare, per forza».
Papà. Ancora nessun referto medico sul caso-Gabbiadini, ma
le parole del giocatore fanno ben sperare in vista di Palermo. «Gabbiadini
lo valuteremo domani – dice Mihajlovic -, deve fare una risonanza. Mi ha detto che ha
sentito un crampo, non penso sia uno stiramento».
E a proposito di attaccanti, in coda di conferenza, una valutazione
sul giovane Ganz. «Se
avesse avuto il piede di papà Maurizio avrebbe fatto 2-2. E chissà
come sarebbe finita la partita».
Uno.
Sulla scelta del portiere, l'allenatore doriano spiega concludendo ruoli e
gerarchie: «Da Costa sta meglio di Viviano, anche secondo il
preparatore dei portieri. Viviano vediamo come starà in settimana e
valuteremo. Da Costa è il numero uno, al momento; quando Viviano
sarà pronto vedremo».