Romagnoli: «La Sampdoria è la scelta migliore che potessi fare»
Quanta ambizione può stare in un metro e ottantotto centimetri? Tanta. Ancor di più se quel metro e ottantotto di ragazzo è pronto a spiccare il volo con la Sampdoria, dopo aver vestito la maglia azzurra dell'Under 21 e quella della squadra della sua città, la Roma. Ma la voglia non è tutto: servono un ambiente sano e un gruppo armonioso per crescere bene. E prendersi il giusto tempo per maturare. Vero, Alessio Romagnoli? «Sono appena arrivato – comincia il difensore classe 1995 – eppure mi sento già a casa. È fantastico essere qui: mi avevano avvertito che non avrei trovato un gruppo, ma una famiglia. E ci hanno visto lungo. La Samp è la miglior scelta che potessi fare in questo momento».
Lettera. Si presenta con il cappello in mano, il ragazzo, ma nascosta
nella tasca della giacca ha una bella lettera di raccomandazione. «Il
mio primo gol in Serie A l'ho fatto col Genoa – dice il neoacquisto
blucerchiato, ricordando la sua zuccata vincente nel 3-1 giallorosso
dell'“Olimpico” del 2012 -, ed è un'emozione che non scorderò mai. Mi
sembra come fosse ieri. Il derby? A Roma è molto sentito ma qui mi hanno detto che è uguale, anzi per certi versi lo è ancora di
più. Poi a Marassi il pubblico è molto caldo, dato che non c'è la pista e
i tifosi li senti vicini; per cui mi aspetto una grande atmosfera».
Numeri
e ruoli. «Ho scelto il 5 – dice ai cronisti Romagnoli in merito
alla maglietta -, perché mi piacciono i numeri bassi». Numero da
difensore centrale, come esige la tradizione: «Beh, il mio ruolo è
quello, ma mi adatto a tutto. Sono uno a
cui piace giocare la palla da dietro, e preferibilmente giocando da
sinistra, anche se, come ho detto, sono disponibile a far qualunque cosa
pur di giocare. Il mio idolo? Malgrado fosse laziale, Nesta, un
difensore fantastico».
Mira. «Voglio crescere come persona e come
calciatore – rivela ai microfoni il giovane marcatore di Anzio,
appuntando gli obiettivi -, devo puntare a fare il massimo. Tante
partite e di buon livello: ecco a cosa miro. Voglio dare tutto per
questa squadra». E per quanto riguarda il Torino, che si può dire? «Sarà
sicuramente una difficilissima – analizza -, perché stiamo parlando di
una squadra ottima, attrezzata in tutti e reparti. Si parla molto di
Quagliarella, che pure è un grande giocatore, ma poco degli altri.
Nonostante questo il Torino ha attaccanti in grado di attaccare
la profondità alla perfezione». L'ideale per valutare il rendimento di
un difensore, appunto.