L’impegno di Mesbah: «Porterò esperienza, voglia e grinta»
Sid-Ahmed
Bouziane
dovrà farsene una ragione. A distanza di undici anni e poco più, un
suo connazionale
gli toglierà lo scettro di unico algerino della storia ad aver
vestito la maglia blucerchiata. Per Djamel
Eddine Mesbah
non dovrebbe essere un problema eguagliare e superare i 28 minuti
complessivi che quel centrocampista classe '83 aveva racimolato al
“Penzo” di Venezia il 7 giugno 2003. All'epoca, il nostro nuovo
nordafricano cominciava il suo cammino da professionista che l'ha
condotto fino alle stelle della Champions League e oggi nei caruggi
della Genova dai colori inconfondibili. Una città che Djamel aveva
nel destino e in un cognome che, nelle varie sfaccettature arabe,
significa proprio lanterna. All'ombra del nostro faro il non ancora
trentenne esterno mancino di Zighoud Youcef non aspetta altro che
tuffarsi a capofitto in questa nuova avventura. «Finalmente
sono qui – spiega il numero 3 -. L'anno scorso ma anche due anni fa
c'era stato l'interessamento della Sampdoria, ma non era tutto a
posto per il trasferimento. Ora è arrivato il momento giusto: sono
molto contento di avere firmato per tre anni. Mi sono messo in testa
di fare bene, e spero di fare tre stagioni alla grande».
Impegno.
«Ho cominciato come esterno alto in Svizzera – racconta in
conferenza stampa -, poi in Italia mi hanno arretrato a fare il
terzino. Vedremo con il mister cosa fare, per me non ci sono problemi
a giocare su tutta la fascia. L'importante è l'impegno in campo,
questa è stata la mia forza in carriera.
Mihajlovic?
È un allenatore di carattere, ti dà la carica prima di entrare sul
rettangolo verde. Io sono arrivato ieri, ma spero e penso che il suo
atteggiamento sia quello giusto per me. Ferrero? Non
l'ho ancora incontrato e nemmeno sentito, penso che lo incontrerò
nei prossimi giorni».
Inserimento.
«Già da fuori si vede che la Samp ha un gruppo solido – prosegue il
nordafricano -, una squadra grintosa e per me è perfetto. Porterò
la mia esperienza, la voglia e la grinta. Darò tutto in campo, lo
garantisco al 100 per cento. Trovare giocatori che già conosco mi
agevolerà sicuramente nell'inserimento. Se Cassano mi ha suggerito
questa piazza? Non ne abbiamo parlato tanto, ma mi ha detto che starò
bene qui, così come me lo ha assicurato Pozzi. Il Genoa? C'è stato qualche interesse,
sì, la Samp però mi voleva di più».
Maturità. Cosa abbia difettato a Mesbah negli ultimi tempi è facile intuirlo:
innanzitutto la continuità di impiego. «Non so cosa mia sia mancato – rivela il diretto interessato -.
L'esperienza a Lecce era andata bene e poi sono finito al Milan. Al
Parma pensavo di essere nel progetto e invece non lo ero. Compirò 30
anni ad ottobre e penso di avere una certa maturità, una certa
esperienza. Spero di fare bene subito, è importante.
Importante è anche giocare, tutti
vogliono farlo. Io sono appena arrivato, l'allenatore conosce il mio
valore. Preferisco comunque far parlare il campo: farò di tutto per giocare più partite possibili».
In
alto. Gli obiettivi stagionali a livello di spogliatoio sono
piuttosto chiari. «Quando arrivi in una squadra come la Samp – dice
il mancino -, devi puntare in alto, soprattutto per come è stata
rinforzata. Siamo ad inizio campionato, facciamo più punti possibili
e poi a marzo, aprile vedremo. L'anno scorso hanno fatto molto bene
da dicembre, ora sono arrivati giocatori buoni e ci sono ottimi
giocatori. La Samp può puntare in alto, farà il suo, speriamo nella
parte sinistra della classifica. La gara di domenica? Siamo due
squadre sulla carta dello stesso livello, sarà difficile. All'inizio
credo che il ci aspetterà ma noi siamo in casa, quindi saremo noi a
mettere pressione. Abbiamo potenzialità e qualità per batterli».