Mihajlovic con soddisfazione: «Ecco la grinta che volevo»
«Ci sono tutte le condizioni per perdere», aveva detto Sinisa Mihajlovic alla vigilia. Già, c'erano tutte. Ma non è mica vero che se può succedere deve succedere, perché se all'indice dei tiri in porta subiti hai uno zero spaccato, di corna e di toccate di ferro ne puoi fare quante vuoi. Tanto non servono a nulla. «Abbiamo fatto una buona prestazione – commenta a caldo il tecnico blucerchiato -, di rischi ne abbiamo corsi pochissimi. Abbiamo giocato la palla quasi sempre, cercando continuamente il fraseggio, e dopo il vantaggio è stato tutto più semplice. Se giochiamo con questa concentrazione possiamo toglierci delle soddisfazioni. I ragazzi sono bravi, devo solo crescere un altro po' come uomini».
«Con queste bombolette spray avrei segnato qualche goletto in più –
dice tra il serio e il faceto lo specialista serbo -, perché quando
tiravo io si stava a sei metri di distanza, e non a nove e quindici.
Gabbiadini? Gliel'ho detto io di tirare lì: ho chiamato Gastaldello per
dirgli di tirare sul portiere e così ha fatto. Ci fossi stato io avrei
fatto la stessa cosa».
Una squadra che ha voglia di vincere si vede da lontano anche senza i
binocoli: basta vedere come arriva "seconde palle", i palloni vaganti.
«Oggi noi siamo arrivati sempre prima degli avversari – dice Sinisa -, e
questo è importante perché ti permette di invertire l'azione, e andare
in contropiede e organizzare gli attacchi. Distanze e cattiveria erano
quelle giuste, poi abbiamo trovato gli spazi e ci siamo espressi bene,
negando a loro il giro-palla solito dal basso».
Contento.
«Mi è piaciuto l'atteggiamento di questa partita – dichiara ai cronisti
in sala stampa -, abbiamo vinto meritatamente contro una squadra
importante. Sono contento di quello fatto oggi, anche se abbiamo
sbagliato un po' troppo sugli schemi da calcio piazzato: dobbiamo
lavorarci su».