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Gabbiadini stende l’Atalanta: la Samp vola ed è terza

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Gabbiadini stende l’Atalanta: la Samp vola ed è terza

La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare. E pure di sognare. Non svegliatela, la nostra Sampdoria. E non svegliate nemmeno noi. Imbattuti dopo sei giornate, terzi in solitaria per almeno due settimane, attacco spietato, difesa pressoché imperforabile e gruppo solido. Il successo sull'Atalanta – il sesto risultato utile consecutivo in campionato – non può che conferma tutto ciò che di buono si era detto sulla banda di Sinisa Mihajlovic. Una squadra quadrata, giovane ed entusiasta, che sa ciò che vuole e che vuole continuare a stupire.

Meandri.
Ad eccezione di Cacciatore, titolare sulla corsia di sinistra in vece
dell'infortunato Regini, l'undici di partenza ricalca esattamente
quello della stracittadina. E così, davanti a Viviano, mordono
Silvestre e Romagnoli; sulla destra sbuffa De Silvestri. Spetta a
capitan Palombo gestire il traffico lì nel mezzo, coadiuvato ai
fianchi da Soriano e Obiang. Il trio di punta lo compongono i soliti
tre: Gabbiadini, Okaka ed Eder, presto pericolosi dalle parti di
Sportiello. Anche Soriano, poco dopo il quarto d'ora, comincia ad
ingranare: una veronica e un sinistro deviato portano un corner che
si perde nei meandri di maglie arancio fosforescente.

Bello.
Il Doria insiste: al 20' Eder elude Biava ma conclude a lato con il
sinistro, ancora Soriano calcia fuori con l'esterno destro cinque
giri di lancette più tardi. La risposta dell'Atalanta sta tutta in
tiraccio sconclusionato di Cigarini. Siamo alla mezzora spaccata e la
gara non si sblocca, confermando l'idiosincrasia tra i blucerchiati e
le reti nei primi 30 minuti. Al 35', però, l'incantesimo si spezza.
Nella trequarti doriana Palombo scarica di tacco a Obiang, che non ci
pensa su e lancia sulla corsa Gabbiadini. A tu per tu con Sportiello,
l'ex Manolo non ha pietà della squadra che l'ha svezzato,
piazzandola con il piattone mancino. Come direbbe Pizzul: tutto molto
bello.

Novità.
Bello come il talento di Eder che avvicina la Samp al raddoppio, al
40': elastico sul lato corto dell'area, Zappacosta e Biava uccellati,
e destro a giro a un passo dall'incrocio. Applausi, per lui e per una
squadra che chiude avanti, con pieno merito, la prima frazione. La
seconda si apre con due novità per Colantuono che vara un 4-2-3-1:
fuori le due ali Estigarribia e Molina, dentro Baselli e Moralez.
Anche Eder, toccato duro, abbandona quasi subito la contesa: al suo
posto entra Fedato, al debutto assoluto in blucerchiato. Stessa sorte
capita a Obiang, uscito claudicante e rimpiazzato da Rizzo. Un grosso
rischio il Doria lo corre al 19': Moralez, per nostra fortuna non
inquadra la porta al termine di un'azione ospite in velocità.

Scintille. Con
lo scorrere del cronometro l'Atalanta si fa preferire rispetto al
primo tempo e aumenta la pressione, offensiva e sui portatori di
palla. I blucerchiati, dal canto loro, faticano tremendamente a
ripartire. Per questo Mihajlovic sceglie di cambiare modulo: con
l'ingresso di Bergessio per Gabbiaddini, Fedato va a fare il
trequartista alle spalle delle due punte. Punte che diventano
girevoli anche per gli atalantini, più fisici in attacco con
l'ingresso di Bianchi (per Boakye). I nerazzurri spingono, strattonano la partita alla ricerca del pari, ma l'unica cosa che ottengono è quella di alzare i volt del match: a farne le spese sono Soriano e Moralez, che vengono ammoniti per qualche scintilla di troppo.

Sbuffo. A proposito di gialli, Romagnoli, al 42', se ne vede sventolare uno sotto il naso. Sanzione che fa discutere. E mette soprattutto paura: non tanto perché il numero cinque rischi la seconda ammonizione, ma piuttosto perché la posizione della battuta del pallone è da bollino rosso. La botta tutta potenza di Cigarini però si stoppa sulla foresta di maglie blucerchiate sistemate da Viviano. Dal respiro di sollievo, ad uno sbuffo di delusione. Okaka, a lavagnetta luminosa già alzata con il 6 lampeggiante, apre l'alettone e si libera di Benalouane arrivando sino a Sportiello, prodigioso con il piedone.

Terzi. E così ci tocca sudare sino all'ultimo. Sino a quando – a recupero esaurito – Denis sbecca di testa un pallone tenero tenero e tra gli scongiuri del presidente Massimo Ferrero lo vede finire sul fondo. Bene così. Per noi. Per la Samp. La Sud esulta di gusto. E a guardare la classifica oggi sul volto si allarga una riga sottile. No, non quella del fuorigioco. Ma quella del sorriso. Siamo terzi, da soli. E comodi comodi ora possiamo riposare muscoli e nervi. Poi verrà il Cagliari.

Sampdoria 1
Atalanta
    0
Reti:
p.t. 35' Gabbiadini.
Sampdoria
(4-3-3)
: Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Cacciatore;
Obiang (17' s.t. Rizzo), Palombo, Soriano; Gabbiadini, Okaka, Eder
(5' s.t. Fedato).
A
disposizione
: Da Costa, Romero, Mesbah, Duncan, Sansone, Bergessio,
Gastaldello, Marchionni, Wszolek.
Allenatore:
Sinisa Mihajlovic.
Atalanta
(4-4-2)
: Sportiello; Zappacosta, Biava, Benalouane, Dramé;
Estigarribia (1' s.t. Baselli), Cigarini, Carmona, Molina (1' s.t.
Moralez); Boakye (29' s.t. Bianchi), Denis.
A
disposizione
: Avramov, Frezzolini, Stendardo, Del Grosso,
D'Alessandro, Migliaccio, Cherubin, Raimondi.
Allenatore:
Stefano Colantuono.
Arbitro:
Irrati di Pistoia.
Assistenti:
De Pinto di Bari e Musolino di Taranto.
Quarto
ufficial
e: Fiorito di Salerno.
Arbitri
addizionali
: Valeri di Roma 2 e Candussio di Cervignano.
Note:
ammoniti al 10' s.t. Benalouane, al 12' s.t. De Silvestri, al 28'
s.t. Biava, al 42' s.t. Romagnoli per gioco scorretto, al 30' s.t. Soriano e Moralez per
comportamento non regolamentare; recupero 1' p.t. e 6' s.t.; abbonati
18.077 (rateo gara 155.730 euro), paganti 1.973 (incasso netto 32.365
euro); terreno di gioco in non perfette condizioni.

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