De Silvestri cresce con la Samp: «Ci sentiamo più forti e maturi»
Una consueta prova di corsa
infinita e mille polmoni. Lorenzo De Silvestri, anche contro la Roma, è stato l'immenso
motorino della fascia destra blucerchiata, correndo in lungo e in largo,
arginando le avanzate giallorosse e premendo in avanti ad ogni occasione buona. Al
fischio finale è lui uno dei più applauditi e Lollo, in mixed-zone dopo la
gara, analizza così il match: «La Roma ha tenuto il campo benissimo, ma noi siamo
stati bravi a non avere cali di concentrazione. Abbiamo anche saputo soffrire e
portare a casa il pareggio: per noi questo è un punto importante. Partita dopo
partita ci sentiamo più forti e maturi, trovando sempre maggiore fiducia. Quest'anno
la cosa positiva è che siamo diventati squadra, siamo compatti».
Complimenti. «Mihajlovic
è un tecnico moderno, ha portato cose innovative che a noi mancavano, ha
cementato il gruppo. Grazie a tutto questo siamo cresciuti e in campo lo si
vede. – spiega l’esterno romano parlando del suo mister -. A fine gara si è
congratulato con noi e ci ha detto che siamo meravigliosi. Ci prendiamo questi
complimenti, ma da domani penseremo alla prossima partita. Affronteremo l’Inter
come abbiamo affrontato le altre fino adesso».
Obiettivi. «Il presidente
Ferrero? – prosegue poi a chi gli chiede un commento sul patron blucerchiato -.
Sa scherzare quando c'è da scherzare, ma è serio al momento giusto. Ha
mantenuto le promesse fatte. Ora abbiamo un calendario tosto, ma con questa
squadra possiamo giocarcela con tutti. L'obiettivo è quello di restare nella parte
sinistra della classifica: siamo orgogliosi di quello che stiamo facendo».
Nazionale. Le domande finali sono
poi dedicati a due capitoli importanti: il sogno nazionale e le condizioni del
terreno di gioco, criticate anche oggi da molti. «Sicuramente la Nazionale è un obiettivo,
quest'anno ci riprovo – conclude De Silvestri -. Io continuo così, sono
contento che la Samp stia facendo bene, così il commissario tecnico guarderà con
attenzione anche noi. Le condizioni del terreno? Il campo non era in buone
condizioni, ma già è tanto aver giocato dopo l'alluvione: il fango era ovunque
e hanno fatto tutti grandi sacrifici per farci giocare».