Sampdoria e Roma si equivalgono: a Marassi finisce zero a zero
Zero
a zero. Diverso, diversissimo, dall'altro risultato ad occhiali di
stagione, quello di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Questa volta
la partita è vibrante, elettrica, ma, alla fine, quando Rizzoli
stacca la spina del match il monte-punti è il medesimo: uno a testa. La Sampdoria di Sinisa Mihajlovic resta in piedi contro la Roma di Rudi Garcia, dunque, allungando a otto le gare da
imbattuti e confermando di essere una squadra ostica e quasi invalicabile: con appena
quattro gol subiti il miglior rendimento difensivo dopo la Juventus.
E il merito è anche di Sergio Romero, ripescato dallo scantinato del
mercato e subito super protagonista.
Trio. Silvestre, non al meglio sul piano fisico, getta la spugna e non figura nemmeno tra i panchinari. Al centro del quartetto a difesa del Chiquito agiscono dunque Gastaldello e Romagnoli; sulle fasce sbuffano invece De Silvestri e il rientrante Regini. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Palombo, sorretto ai fianchi da Soriano e Obiang, liberi di innescare a propria volta il trio con licenza di offendere: Gabbiadini-Okaka-Eder. Un trio che tiene fin dal principio in apprensione il pacchetto arretrato giallorosso.
Fiammata. Sotto gli sguardi di tifosi d'eccezione come Luca Vialli e Bobby Gol Mancini, il Doria parte senza dubbio meglio dei più quotati avversari: veloci, corti e compatti i blucerchiati, seppur non creando grossi pericoli dalle parti di De Sanctis, giocano all'attacco per una mezzora scarsa. Ma è Gervinho, al 30' spaccato, a costruire la più ghiotta occasione della prima frazione: Astori serve in profondità l'ivoriano che, disturbato dalla diagonale di Regini, calcia sul palo esterno a Romero battuto. Pochi minuti più tardi l'ivoriano si rende ancora protagonista con una fiammata mancina, conclusa ad un metro abbondante dal palo più lontano.
Scaramucce. Al rientro dagli spogliatoi, il numero 27 della Roma resta l'arma prediletta dall'undici di Garcia. Assistito da Totti, stavolta Gervinho trova sulla propria strada la manona aperta di Romero. Sulla sponda opposta, al 6', Gabbiadini pesca invece il pertugio giusto per battere De Sanctis, peccato che l'assistente segnali fuorigioco, sacrosanto, niente da dire. Ljajic solletica Romero poco prima del quarto d'ora, i due mister osservano senza modificare gli schieramenti iniziali. Al 20' Soriano affonda per vie centrali, la palla schizza a Obiang che col piattone destro mette in difficoltà De Sanctis. Niente da fare, non si passa con le scaramucce. E non si passa nemmeno sull'altro fronte, dove Romero neutralizza un colpo di testa di Astori.
Muro. Il primo cambio è forzato e arriva a metà tempo: fuori Regini, dentro Mesbah. Fuori – ahinoi – va anche un tap-in facile facile capitato, da calcio piazzato di Gabbiadini battuto in stile-derby sui piedi di Okaka. Sfera alta e mani tra i capelli per ventimila e passa cuori doriani. Corso il pericolo, anche Garcia opera la prima sostituzione, richiamando Ljajic, inserendo Pjanic e avanzando il raggio d'azione di Florenzi. Al 32' anche Totti viene richiamato per fare spazio a Destro. La Roma fa più paura e si mangia le mani per un gol praticamente fatto: su cross dalla destra di Torosidis, Florenzi stacca di testa nel cuore dell'area ma Romero fa muro compiendo un autentico miracolo.
Terzo. Rizzo (per l'instancabile Eder), Iturbe (per Florenzi) e Bergessio (per Gabbiadini) rappresentano le ultime carte per sbloccare la faccenda. Ma in realtà nulla cambia, e il triplice fischio congela lo 0-0. Mihajlovic imbocca soddisfatto il tunnel verso gli spogliatoi e il presidente Massimo Ferrero può gioire sotto la Sud, che si coccola un terzo posto che sa già di storia.
Sampdoria 0
Roma 0
Sampdoria (4-3-3): Romero; De Silvestri, Gastaldello, Romagnoli, Regini (23' s.t. Mesbah); Soriano, Palombo, Obiang; Gabbiadini (41' s.t. Bergessio), Okaka, Eder (38' s.t. Rizzo).
A disposizione: Da Costa, Massolo, Duncan, Fedato, Sansone, Marchionni, Fornasier, Wszolek.
Allenatore: Sinisa MIhajlovic.
Roma (4-3-3): De Sanctis; Torosidis, Yanga-Mbiwa, Astori, Holebas; Florenzi (38' s.t. Iturbe), De Rossi, Nainggolan; Totti (32' s.t. Destro), Gervinho, Ljajic (26' s.t. Pjanic).
A disposizione: Lobont, Skorupski, Cole, Iturbe, Destro, Paredes, Uçan, Somma, Emanuelsson, Calabresi, Sanabria.
Allenatore: Rudi Garcia.
Arbitro: Rizzoli di Bologna.
Assistenti: Nicoletti di Macerata e Galloni di Lodi.
Quarto ufficiale: Manganelli di Valdarno.
Arbitri addizionali: Orsato di Schio e Peruzzo di Schio.
Note: ammonito al 28' p.t. De Rossi, al 36' p.t. Soriano, al 24' s.t Holebas, al 45' s.t. Palombo per gioco scorretto, al 14' s.t. Astori per comportamento non regolamentare; recupero 0' p.t. e 3' s.t.; abbonati 18.077 (rateo gara 155.730 euro), paganti 5.471 (146.985 euro); terreno di gioco in pessime condizioni.