Punizione ingiusta: un rigore di Icardi spezza l’imbattibilità doriana
Ci avevamo fatto la bocca, non tanto per una questione di classifica, ma perché il campo aveva detto questo. All'Inter il maggior numero di occasioni, alla Sampdoria quelle più grosse. E invece, proprio allo scadere, quando ormai tutto sembrava consegnato agli archivi – record di imbattibilità compreso -, uno scarpino di troppo ci ha scippato in un colpo solo: l'invicibilità in campionato, la buona prova messa in scena alla Scala del calcio e pure un punticino che avrebbe fatto comodo. Perché avrebbe tenuto lontano un palmo in classifica il Milan, che, come tutta Milano, stasera ci ha dato solo dispiaceri. E pensare che un paio di minuti prima il guantone di Handanovic aveva fatto gridare al miracolo sotto la Madonnina, per quel pallone parato a Eder. E invece il miracolo doveva ancora venire. Quando il risultato ti nega quanto hai fatto, però, non resta che una medicina: quella di giocare di nuovo. E tra quattro giorni contro la Fiorentina ci sarà solo da tirarsi su le maniche e scendere in campo con la stessa voglia di oggi. E magari anche un pizzico di più.
Piattone.
Mesbah per Regini, Duncan per Soriano. Sono due le scelte inconsuete
operate da Sinisa Mihajlovic dal primo minuto, dal quale trascorre un niente e i
padroni di casa creano già i presupposti per passare in vantaggio.
Palacio, per fortuna, sceglie la via della generosità piuttosto che
quella dell'egoismo. Meglio per noi perché il suo assist per Icardi
si perde lento sul fondo. Eder al 6' fa capire che il Doria ha
intenzioni serie ma il destro del brasiliano viene murato dalla
retroguardia nerazzurra. Sei minuti dopo Palacio non ci pensa due
volte e calcia subito un invito a nozze di Hernanes appena dentro
l'area: Romero fa il suo dovere stoppando col piattone destro il suo
connazionale.
Traversa.
La Samp – nient'affatto intimorita da San Siro – prova a fare la partita, esponendosi però alle azioni di
rimessa interiste. Capitan Gastaldello trattiene Icardi sulla
trequarti e si becca il primo giallo della serata. Il secondo arriva
per Kovacic – tackle duro su Mesbah – una manciata di secondi più
tardi. Al 26' Obiang impegna Handanovic dalla lunetta dell'area,
mentre Icardi, di testa, spedisce alto un cross a rientrare di Obi.
Anche Palombo, ad un passo della mezzora, trova il pertugio per
provare la conclusione, sbilenca – ahinoi – e la sfera finisce in
Curva Sud. Dopo qualche contropiede sciaguratamente sprecato dai
nostri, Romero deve metterci un'altra pezza su un destro di Icardi
sporcato da Romagnoli: bravo Chiquito. Sfortunato Duncan, invece,
allo scadere dell'unico minuto di recupero: Gabbiadini guadagna la
linea di fondo e la rimette in mezzo, l'ex di turno raccoglie, spara
la botta mancina ma coglie la parte alta della traversa.
Cattiveria.
Con gli stessi effettivi del primo tempo, il secondo si apre con
un'ammonizione a Palombo e una colossale palla-gol fallita da Palacio
dopo un batti e ribatti dalle parti di Romero. Mazzarri opta al 7'
per il primo cambio, richiamando Hernanes e inserendo Kuzmanovic, che
tradotto significa più sostanza e meno fantasia. Il Doria, dal canto
suo, dà sempre l'impressione di poter colpire. Manca qualcosa, però.
Ciò che difetta pare la cattiveria negli ultimi metri. E allora
Okaka ci prova da fuori: Handanovic blocca in due tempi. L'estremo
sloveno non si azzarda nemmeno a bloccare, di contro, una punizione
battuta bassa dal sinistro fatato di Gabbiadini. Corner per noi, ma
che brivido per loro. Al 19' Kuzmanovic non impatta un'occasione
d'oro, Gastaldello – acciaccato – cede la fascia da capitano a
Palombo e lascia il posto a Regini.
Amaro.
Da un fuorigioco non segnalato a Palacio e da un corner dubbio –
assegnato dopo un ottimo recupero di Mesbah – origina un'altra
opportunità per i nerazzurri, sprecata da Kovacic da buona
posizione. Al 27' Mihajlovic cambia ancora: fuori Duncan, dentro
Soriano; Mazzarri lo imita al 33': Mbaye si guadagna la corsia
presidiata da Obi. Palacio al 34' fallisce l'1-0 non centrando la
porta sull'ennesima imbucata di Kovacic. Dall'altra parte Handanovic
è chiamato agli straordinari al minuto 42: Okaka sgroppa che è un
piacere e centra per Eder, che colpisce in acrobazia ma trova
incredibilmente la manona del portiere. Passa un nonnulla e si è già
dall'altra parte, dove Romagnoli pare toccare Kuzmanovic e dove Russo
– dopo un ripensamento su segnalazione dell'arbitro di porta Valeri – decreta il tiro dagli undici metri. Romero
intuisce e sfiora, Icardi lo batte. Finale ingiusto. E amaro, amarissimo.
Inter 1
Sampdoria 0
Reti: 45' s.t. Icardi rig.
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan
Jesus; Obi (33' s.t. Mbaye), Hernanes (7' s.t. Kuzmanovic), Medel,
Kovacic (47' s.t. Khrin), Dodô;
Palacio, Icardi.
A disposizione: Carrizo, Berni, Andreolli,
Puscas, Camara, Donkor, Bonazzoli.
Allenatore: Walter
Mazzarri.
Sampdoria (4-3-3): Romero; De Silvestri, Gastaldello
(19' s.t. Regini), Romagnoli, Mesbah; Obiang (45' s.t. Rizzo),
Palombo, Duncan (27' s.t. Soriano); Gabbiadini, Okaka, Eder.
A
disposizione: Da Costa, Massolo, Fedato, Sansone, Bergessio,
Marchionni, Fornasier, Wszolek, Cacciatore.
Allenatore: Sinisa
Mihajlovic.
Arbitro: Russo di Nola.
Assistenti: Di Fiore di Aosta e De Luca di Pescara.
Quarto ufficiale: Marzaloni di Rimini.
Arbitri
addizionali: Valeri di Roma 2 e Maresca di Napoli.
Note:
ammoniti al 21' p.t. Gastaldello, al 23' p.t. Kovacic, al 3' s.t.
Palombo, al 36' s.t. Medel per gioco scorretto; recupero 1' p.t. e 3'
s.t.; terreno di gioco in discrete condizioni.