Palombo, Rizzo, Eder: la Samp torna a volare, Fiorentina al tappeto
«Una grande squadra non perde mai due volte di fila», aveva detto Sinisa Mihajlovic alla vigilia di un Sampdoria-Fiorentina già bivio per capire le intenzioni dei blucerchiati, smorzati nello slancio in classifica dalla sconfitta contro l'Inter. Così è stato: il Doria ha piazzato tre colpi – con Palombo, Rizzo e Eder – che, aiutati dalla paratona di Romero sul tiro dal dischetto di Rodríguez, mettono le ali. Terzo posto, per ora, in solitaria. Stasera prima delle 23.00 si vedrà se quei preziosi metri quadrati di classifica andranno condivisi o meno. Ma intanto resta il piacere di aver visto una partita dura, gagliarda, affrontata tra mille difficoltà prima e durante la partita. Una partita vinta. Prendiamo i tre punti, dunque, continuiamo a salire e godiamoci questa difesa praticamente blindata: la conta dei gol su azione presi dai blucerchiati finisce presto. D'altronde le grandi squadre si costruiscono così, dalle fondamenta.
Fattaccio.
Privo dei tre centrali a turno titolari, il mister di Vukovar ricorre ad un
inedito 3-5-2, speculare a quello dell'ex compagno blucerchiato
Montella. Palombo torna al centro della retroguardia ad un campionato
di distanza; ai suoi lati giocano due terzini adattati come
Cacciatore e Regini. Da esterni agiscono De Silvestri e Mesbah, da
intermedi Soriano e Rizzo, con Obiang perno centrale. Il duo di punta
lo compongono Okaka e Bergessio. Al quinto spaccato Soriano scarica
verso l'argentino un corner di Palombo: il Toro non devia e la palla
si perde sul fondo. Babacar risponde qualche secondo più tardi e
produce un altro nulla di fatto. Un fattaccio capita al 7': Obiang
mette Okaka a tu per tu con Neto, il brasiliano ostacola in maniera
evidente il numero 9 lanciato a rete, sarebbero rigore ed espulsione,
ma Giacomelli lascia colpevolmente correre.
Avanti.
Corre, anzi trotta Rizzo verso la porta gigliata al quarto d'ora ma
la sua conclusione non trova come vorrebbe il sette più lontano. Il
Doria non pare accusare il cambio di sistema di gioco e avanza con
disinvoltura. E al minuto 27 gli sforzi vengono ripagati. Aquilani
sgambetta Soriano al principio dell'area di rigore e Giacomelli,
stavolta, indica il dischetto. Capitan Palombo s'incarica della
battuta al posto di Okaka e non ha pietà della squadra che lanciò
tra i professionisti. Neto è bucato sotto la Sud, blucerchiati
avanti con merito.
Chiquito
e Luca. Appena tornati sulla sponda opposta, l'arbitro non perde
occasione per pareggiare il bilancio dei penalty: lo stesso Palombo
marca da dietro Babacar che, cadendo, riesce comunque a calciare (al
fil di palo). Per Giacomelli il contatto è irregolare e Angelo da
giallo, pesante: salterà il Milan. Gonzalo Rodríguez,
però, non passa dagli undici metri. Un super Chiquito Romero gli
blocca addirittura la conclusione e mantiene involata la propria
rete. Alonso al 40' prova a violarla senza fortuna staccando su
angolo di Borja Valero. È, questo, il preludio al nostro raddoppio:
Rizzo porta a spasso con una finta l'intera difesa ospite e, col
sinistro, fulmina Neto sul proprio palo. Un genovese torna a segnare
sotto la Gradinata del cuore. Ed è una grande gioia.
Cambi.
Sembra chiuso, almeno il primo tempo. In realtà la bestia nera
doriana Savic è in agguato sull'ennesimo corner di Borja Valero e
riapre, di testa, i giochi allo scadere. Okaka potrebbe riprovare a
serrarli nel recupero ma viene fermato sul più bello dal direttore
di gara. Gara che la Fiorentina ricomincia con furore ma lasciando
sovente scoperto il fianco alle scorribande offensive doriane.
Montella opera i primo cambi puntando sull'esperienza: fuori Badelj e
Richards, dentro Pizarro e Pasqual. Mihajlovic, invece, richiama il
lottatore Bergessio e opta per la freschezza di Eder, che in due
occasioni porta via l'uomo per Okaka che trova però i guanti di
Neto. Reduci dai rispettivi stop, Mario Gómez
e Krsticic rivedono il campo al posto di Cuadrado e
dell'applauditissimo Rizzo.
Tripudio.
Le novità danno ragione a Sinisa. Al 33' Pizarro perde palla sulla
nostra trequarti, Eder gliela soffia e punta dritto verso la porta.
Lo stesso Pizarro, Rodríguez
e Savic lo inseguono invano: troppo fresco il brasiliano, che arriva
a mille di fronte al connazionale Neto e lo fredda sul palo alla sua
destra per il tripudio più totale, in campo e sugli spalti. Restiamo lassù, a quota 19. Terzi, per ora da soli. Ed è sempre un bel vedere.
Sampdoria 3
Fiorentina 1
Reti:
p.t. 27' Palombo rig., 43' Rizzo, 45' Savic; s.t. 33' Eder.
Sampdoria
(3-5-2): Romero; Cacciatore, Palombo, Regini; De Silvestri, Rizzo
(25' s.t. Krsticic), Obiang, Soriano (47' s.t. Duncan), Mesbah; Okaka, Bergessio (20'
s.t. Eder).
A
disposizione: Da Costa, Massolo, Fedato, Gabbiadini, Sansone,
Marchionni, Fornasier, Wszolek.
Allenatore:
Sinisa Mihajlovic.
Fiorentina
(3-5-2): Neto; Richards (20' s.t. Pasqual), G. Rodríguez,
Savic; Cuadrado (24' s.t. M. Gómez),
Aquilani, Badelj (14' s.t. Pizarro), Borja Valero, Alonso; Ilicic,
Babacar.
A
disposizione: Tatarusanu, Vargas, Marin, M. Fernández,
Kurtic, Joaquin, Basanta, Bernardeschi, Tomovic.
Allenatore:
Vincenzo Montella.
Arbitro:
Giacomelli di Trieste.
Assistenti:
La Rocca di Ercolano e Barbirati di Ferrara.
Quarto
ufficiale: De Pinto di Bari.
Arbitri
addizionali: Mazzoleni di Bergamo e La Penna di Roma 1.
Note:
ammoniti al 19' p.t. Richards, al 31' p.t. Palombo, al 42' p.t.
Cuadrado, al 10 s.t. Obiang, al 12' s.t. Rizzo, al 13' s.t. G.
Rodríguez
per gioco scorretto, al 14' s.t. Babacar per comportamento non
regolamentare; recupero 2' p.t. e 3' s.t.; abbonati 18.077 (rateo gara
155.730 euro), paganti 2.761 (46.241 euro); terreno di gioco in
pessime condizioni.