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Giampaolo: «Con il Torino voglio una Sampdoria seria. Il VAR? Ci tutela tutti»

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Giampaolo: «Con il Torino voglio una Sampdoria seria. Il VAR? Ci tutela tutti»

«Bisogna fare partite serie». Ecco cosa chiede Marco Giampaolo alla sua Sampdoria: serietà. Da qui alla fine il mantra deve essere questo. «Dobbiamo avere un obiettivo – commenta l’allenatore nella conferenza stampa pre-Torino -, ovvero quello di vincere, divertire ed entusiasmare il nostro pubblico. Ci vorranno umiltà e attenzione, sempre: con la prima in classifica come con l’ultima. Perché sono i comportamenti fanno la differenza, a prescindere dall’avversario e dalla sua forza. Poi faremo le analisi, ma non basandoci solo sul risultato finale».

Europa. Domenica i blucerchiati avranno di fronte un avversario non qualunque. «Il Torino è stato costruito per centrare l’obiettivo Europa – parla chiaro il mister -, la Samp lavora per arrivare a centrarlo. Hanno giocatori forti, fisici e muscolari. Non hanno mai perso fuori casa fino ad ora: sono solidi e si fa fatica a fronteggiarli. Mi aspetto una partita super complicata: tecnica, fisica e fatta di seconde palle. Servirà una prestazione di alto livello per provare a vincere».

Singoli. Per farlo è necessario che il Doria stia bene. Giampaolo fa dunque il punto su un po’ di situazioni dei singoli: «Defrel e Murru? Sono recuperati e convocati. Sala? È un ottimo giocatore, su cui si è troppo spesso prevenuti: se fa un errore un altro si chiude mezzo occhio, su di lui no, si è sempre pronti ad addossargli una colpa. Sbaglio tante cose ma i calciatori che alleno non li sbaglio: e lui per me è un titolare. E come lui anche Saponara, che ha solo ha bisogno di tempo e fiducia; ma anche Caprari e Kownacki, che ha la giusta umiltà ma sta attraversando un momento di scarsa lucidità. Oggi non si gioca più in undici».

VAR. Di questi tempi, specie a Torino si fa un gran baccano attorno al VAR. Questo il pensiero dell’allenatore doriano a riguardo: «Quattro o cinque anni fa si giocava uno sport diverso, dove le decisioni nascevano anche dall’emotività: ma oggi con il VAR mi sento tutelato, anche se ogni tanto si sbaglia. La differenza si fa sul campo e non nelle chiacchiere che ruotano attorno alla partita. Mi pare già perfetto così, anche se in futuro si potrà pure migliorare. Giocare senza VAR oggi è strano, ci è successo per mezzora con la SPAL: e se prendi un gol per un fuorigioco? Adesso puoi anche avere l’ambizione di vincere contro una grande. Sul campo però».

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