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Giampaolo: «Il derby resetta. Ho fiducia nella mia Sampdoria e nel suo calcio»

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Giampaolo: «Il derby resetta. Ho fiducia nella mia Sampdoria e nel suo calcio»

«Il derby è il derby». C’è tutto in questa frase di Marco Giampaolo, che apre a Bogliasco la conferenza più attesa dell’anno: «La stracittadina ha un valore sportivo importante per la città. Il dramma di Genova e le difficoltà che sta vivendo non vanno però confuse con il calcio. Nella vita di tutti i giorni abbiamo visto stenti, sfollati e lutti; ma lo sport è qualcosa di diverso, qualcosa che fa sì che si stia insieme. Anche quando di mezzo ci sono rivalità e sfottò».

Emozione. «Chi l’ha giocata sa che è un’emozione unica – continua il tecnico -, è una sfida che va giocata e vissuta in una maniera e con un’emozione particolare. Se è una partita difficile da preparare? No, è la più semplice. Non devi mettere nulla, devi piuttosto togliere. Emozioni e motivazioni vengono da sé: i calciatori la sentono già durante la settimana. Video, filmati, e poi il calore della gente e pure le parole di chi già è sceso in campo: tutto questo aiuta chi ancora lo devo giocare a capire che cosa è in realtà il derby».

Reset. Passiamo allo stato di salute della squadra: fisico e mentale. «Abbiamo rimesso a posto i giocatori in questi giorni – prosegue il tecnico -. Qualcuno sta meglio, qualcuno meno. Vedremo domani dopo la rifinitura. La sosta è stata un vantaggio, tra virgolette, perché ha interrotto un ciclo negativo. Ma l’abbiamo fatta tutti: noi e loro. Ad ogni modo, il derby resetta. Azzera. È diverso da tutto. Non lo devi subire però, la devi giocare. E senza paura»

Filosofie. «Noi e loro? Mondi opposti – sentenzia Giampaolo -. Non ce n’è uno migliore dell’altro, ma abbiamo due modi di vedere le cose completamente opposti. A noi lo spazio, a loro l’uomo. Attacco degli spazi, non buttare via la palla, dare battaglia in ogni punto del campo: questo è ciò che fa il Genoa. Dovremo essere bravi ad adattarci al loro modo di giocare, facendo però il nostro. Perché a noi interessa che si giochi a calcio, senza farci trascinare in una partita sporca, di guerra… Ho rispetto per Juric e per il Genoa, ma ho soprattutto fiducia nella mia Samp».

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