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Bonazzoli: «Questa Samp puà andare lontano»

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Bonazzoli: «Questa Samp puà andare lontano»

Chiacchierata con Emiliano Bonazzoli, bomber della Samp quasi totalmente recuperato dopo l'infortunio dell'anno passato: «Il ginocchio sta bene», garantisce lui.

17_bonazzoliEmiliano Bonazzoli, ventisette anni e un infortunio lasciato (quasi) definitivamente alle spalle, ha voglia di tornare e non lo nasconde. Si sente a posto, il ginocchio sta meglio.

Le fatiche del ritiro. A Moena Bonazzoli ha lavorato duro, forse anche più degli altri. Perché sì, è partito in gruppo, ma il recupero dal crack al ginocchio non è giocoforza ancora finito: «Ho faticato, spesso i carichi di lavoro mi pesavano più che ai miei compagni», ammette lui. Che però non s'è perso d'animo: «Un anno fa – ricorda – avevo avuto qualche difficoltà ad inserirmi, a entrare negli schemi del mister. Questa volta è stato tutto diverso, venivo da un infortunio e dovevo solo lavorare. L'ho fatto, e adesso le cose vanno meglio: il ginocchio non mi dà noie, non lo sento, quasi come non fosse mai successo nulla. E già col Peñarol mi pare di essere migliorato, rispetto alle amichevoli in Trentino».

Un figlio e la nazionale. Emiliano Bonazzoli nei convocati di Donadoni per Italia-Croazia non c'era. «Presto toccherà a lui», giura Novellino. «Ma per me non è stato un problema non essere convocato – risponde, schivo come sempre, Bonazzoli -. Si parlava di me e Palombo come possibili azzurri, è vero, però alla fine è andata bene così: sono potuto rimanere a casa con la mia compagna, Giorgia, a godermi la nascita di mio figlio Christian…». E allora congratulazioni di rito, e la nazionale passa in secondo piano: «E' un momento felice, felicissimo: ero con la mia famiglia, l'Italia non l'ho neanche guardata».

Schemi e moduli. Il 4-4-2, dogma di casa Samp, è ormai entrato nelle corde: «E' uno schema acquisito, sono i soliti movimenti dell'anno scorso», spiega Bonazzoli. Poi c'è il 4-2-3-1, esperimento che Novellino ha portato avanti con costanza a Moena: «Le cose per me non cambiano, gioco sempre e comunque nel mio rulo – osserva ancora l'attaccante blucerchiato -. E' un po' come era a Reggio Calabria, solo che là mi lasciavano solo e qui, per darmi una mano in avanti, gli esterni e un centrocampista tagliano e si inseriscono molto di più. Può essere una soluzione interessante, un modulo in grado di sorprendere gli avversari».

Rischio Coppa Italia. Cominciano le partite vere, quelle che contano e mandano a casa chi perde. La Samp, in Coppa, gioca sabato a Benevento: «E' sarà una partita rischiosa – precisa Bonazzoli -, come ogni volta che affronti una squadra di categoria inferiore. Il Benevento darà il massimo, correranno il doppio e ci creeranno delle insidie: sta a noi rimanere attenti, concentrati, e valutare bene l'avversario».

La nuova Samp.
Sorride, Bonazzoli: «E' una Samp di ragazzi giovani, gente che ha voglia di far bene e si è inserita subito – spiega, parlando di prospettive e obiettivi -. Abbiamo un bel gruppo, possiamo andare lontano. Quanti gol prometto? Io non prometto nulla, non posso: né 15, né 20, né 10. Cercherò di mettercela tutta e farne il più possibile per il bene della Samp. Il resto verrà da sé».

Nella foto Pegaso, Emiliano Bonazzoli in azione contro il Peñarol.

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