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Flachi indica la ricetta per vincere: «Grinta e determinazione»

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Flachi indica la ricetta per vincere: «Grinta e determinazione»

E' carico a mille, il numero 10 della Samp: a Genova sta bene, e la voglia di piazzare una stagione da ricordare è enorme.

08_flachiLeader e bandiera indiscussa della Samp, da otto anni con la maglia più bella del mondo addosso e col numero dei sogni sulla schiena, Francesco Flachi si presenta alla nuova stagione. Una stagione diversa dalle altre, per i motivi che tutti conoscono, una stagione da vivere intensamente per tutto l'ambiente blucerchiato, voglioso e motivato come agli inizi del ciclo di Walter Novellino. Il furetto fiorentino si presenta in sala stampa con la solita grande flemma, la solita capacità di rendere tutte le cose semplici grazie all'arte della dissimulazione, tipica dei "toscanacci" come lui.

Pronti, via. Si parte dal mondo del calcio, che ha attraversato momenti duri in estate: «Finalmente si ricomincia – attacca Flachi – ed è bellissimo perché questo sport attrae in modo incredibile sia i calciatori che i tifosi, nonostante ciò che succede fuori, siamo felici di poter nuovamente far parlare il campo».

Ieri e oggi. Ci saranno tante diversità: Juventus in B, penalizzazioni, ma il fantasista non ci fa troppo caso: «Credo che sarà come sempre una Serie A difficile, non penso cambi molto… Noi dobbiamo imparare dall'anno scorso: venivamo da quattro stagioni una più bella dell’altra e non siamo riusciti a ripeterci, ora è importante non commettere più certi errori». Gli ultimi mesi hanno un po' segnato l'ambiente: «Sicuramente sì – ammette il numero 10 -, nessuno ha passato momenti felici quando perdevamo; noi giocatori, la società, i tifosi, ma dal passato bisogna trarre insegnamento e credo sia accaduto. Ora abbiamo grande voglia e grande determinazione, speriamo di partire col piede giusto fin da domenica».

Il rinnovamento blucerchiato. I risultati del campionato 2005/2006 hanno dato il via ad una strategia di mercato atta al rinnovamento, sono arrivati molti nuovi, molti altri invece sono partiti: «E' il nostro lavoro, lo sappiamo benissimo – commenta Flachi -, dispiace perché in questi otto anni alla Samp ho giocato con tantissimi calciatori ma con quelli delle ultime stagioni avevo legato alla grande sia dentro che fuori dal campo. C'era un gruppo affiatato, eravamo amici. Ovviamente la nostra professione prevede casi simili, quindi nessun problema: ci sentiamo lo stesso e conserviamo il rapporto nato qui alla Samp. D'altra parte cambiare era necessario, a volte invecchiare insieme non fa bene…».

Un attacco che fa male. Tanti sono andati via, Flachi invece no: «Significa che la società ed il mister credono ancora in me, sono contento». E proprio dall'ex ragazzo prodigio di Campi Bisenzio ci si aspettano i gol, da sommare allo score del compagno di reparto Emiliano Bonazzoli, con cui Flachi forma una coppia interessantissima: «Fa piacere leggere sui giornali i pronostici positivi sul mix fra me ed Emiliano, per caratteristiche è un tandem ben assortito, però non dimentico Quagliarella e Bazzani, due grandi giocatori che sicuramente faranno benissimo. In attacco siamo ben messi». E Flachi che si aspetta da Flachi? «Me lo tengo per me, non faccio promesse perché non le ho mai fatte… Mi impegnerò per la Sampdoria, punto e basta».

L'esordio. La gara contro l'Empoli come sarà? Ecco che ne pensa il fiorentino: «Come tutte le altre, dovremo scendere in campo concentrati al massimo, ma è una cosa che saremo chiamati a fare anche per il resto del campionato…».

Pronostici, attese e bilanci. La favorita secondo Flachi: «L'Inter ha una squadra fuori dal mondo, poi ci sono le sorprese in cui spero riesca ad infilarsi anche la Sampdoria…». Sorprese di classifica, sorprese a livello di uomini. Su chi puntare quest'anno? «Mi auguro che esca fuori Bastrini, un ragazzo che ha tutto per sfondare, sarebbe molto bello poterlo vedere crescere come merita». Il bilancio dopo un'estate positiva: «Siamo soddisfatti, dal ritiro ad oggi. Anche in Coppa Italia non era facile: a Benevento è stata dura, loro ci tenevano e noi abbiamo dovuto conservare la mentalità adeguata. Lo stesso a Rimini, dove la differenza di categoria si è sentita poco, per non parlare poi di Bologna dove si è vinto in 10 contro 11 per un'ora, in casa di una formazione costruita per la Serie A. Il carattere è il fattore comune, la cosa che mi è piaciuta di più finora… Poi si fa presto a dire che la Coppa Italia non conta niente: non conta niente finchè sei dentro, ma quando esci poi conta eccome… Io preferisco restare dentro».

La nazionale. Quanto pensa Flachi alla Nazionale? «Non chiudo mai le porte, anzi se mi chiamassero ci andrei a piedi… Però bisogna anche essere realisti: nel mio ruolo ci sono grandi giocatori. In ogni caso io mi sento ancora giovane, sto bene, cercherò di fare il massimo con la Samp».

Nuovi blucerchiati. Nota di colore: stanno arrivando tanti fiocchi azzurri fra i giocatori blucerchiati, un buon segno? «Io penso di sì, significa che si sta bene, che l'ambiente è positivo, che c'è armonia. Forse sarà l'aria di mare…». Aria che sta per portare a Flachi una lieta novella: «Mia moglie aspetta un bambino, questa volta è un maschietto e lo chiameremo Tommaso. Visto? Alla fine anch'io l'ho fatto l’erede…».

Nella foto Pegaso, Francesco Flachi come lo vogliono vedere i tifosi: in festa dopo un gol.

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