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Novellino: «Voglio una Samp concentrata e determinata»

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Novellino: «Voglio una Samp concentrata e determinata»

Il tecnico della Samp, soddisfatto dell'ottima prova fornita dalla sua squadra contro il Milan, ha la testa a Bergamo: «Cerchiamo continuità, di rendimento e di risultati».

18_novellinoPrimo: non si può commettere l'errore di sottovalutare l'Atalanta perché si viene da una vittoria sul Milan sfumata per un mani non visto. Guai.
Walter Novellino conosce benissimo i rischi che corre la sua Samp, e non li teme: «Non esistono partite facili a questo mondo – spiega per prima cosa il tecnico blucerchiato -, conta soltanto prepararsi al meglio in settimana. Noi lo stiamo facendo, tenendo bene a mente il fatto che andiamo ad affrontare una squadra in salute che ha saputo disputare e vincere una grande partita a Palermo. Questa è una gara importante per noi, è necessario avere continuità e io credo che i ragazzi stiano crescendo molto sia dal punto di vista della condizione sia per quel che riguarda la mentalità».
Il pareggio col Milan è servito proprio a questo, par di capire: a creare convinzione, a fornire una prova tangibile dei progressi della squadra. «Esatto – risponde Novellino -, quel punto e quella prova ci hanno dato la sicurezza che stiamo crescendo. E' la dimostrazione che il lavoro paga, alla lunga: senza dimenticare che quest'anno oltre a parecchi giocatori abbiamo cambiato anche metodologia di lavoro, e un po' di tempo per adattarsi ci vuole tutto…». Niente cali di tensione, allora: «No, nessuno. Siamo in crescita e guai a chiunque pensi che Bergamo sia una passeggiata: l'Atalanta ha giocatori di qualità e gioca bene, ne ho il massimo rispetto». Cosa temere dei nerazzurri, nello specifico? «L'aggressività, la tecnica di alcuni, la possibilità di Ventola, Doni, Tissone e altri di metterci in difficoltà – è l'analisi del tecnico blucerchiato -. Queste sono le loro armi: dai miei voglio concentrazione e determinazione».
Già l'anno scorso la Samp aveva vissuto una sorta di rivoluzione, scoprendosi capace di segnare senza troppi pensieri ma allo stesso tempo vulnerabile come mai era successo con Novellino in panchina. Oggi la situazione non è cambiata, anzi. Ma non c'è da preoccuparsi: «Credo si tratti solo di una questione di attenzione dei singoli calciatori – sottolinea il mister -, non di problemi di reparto. I gol che subiamo di solito nascono da errori individuali… In ogni caso siamo cresciuti in attacco: ora abbiamo uno come Quagliarella che sa tener palla, fa movimento e può attaccare gli spazi sull'esterno e non centralmente, come Bonazzoli, Bazzani o Flachi. E poi sappiamo sfruttare le palle inattive, che nel calcio di oggi, tatticamente esasperato, fanno la differenza».
Chiusura su Bazzani e la settimana che verrà, con tre partite in otto giorni. Novellino sorride: «E' stato importante tornare a far sentire Fabio protagonista, portarlo in panchina… Fermo restando il fatto che, ci fosse stato bisogno, avrebbe giocato. Adesso stiamo lavorando sodo, visto che la settimana prossima tra Lazio e Cagliari non potremo far più di tanto: vedremo di fargli fare qualche partita, a Fabio…».

Nella foto Pegaso, il tecnico blucerchiato Walter Novellino.

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