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Viareggio, le interviste ai protagonisti di Samp-Benevento

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Viareggio, le interviste ai protagonisti di Samp-Benevento

Torneo di Viareggio: la vittoria sui giallorossi campani nelle parole di mister Alberto Bollini, di Gabriel Enzo Ferrari, Bidre'Ce Azor e Paolo Castellazzi.

09_ferrariL'umore è alto, ovvio. Alberto Bollini è soddisfatto della sua Samp, vincente e prima, e non fa nulla per nasconderlo: «L'insidia di questa sfida – spiega il tecnico della Primavera a fine gara – poteva essere rappresentata dall'orgoglio e dal temperamento tipico delle squadre del Sud, dalla voglia di riscattare la sconfitta dell'esordio. E poi le condizioni del campo, che imponevano attenzione sotto il profilo tattico e agonistico. I ragazzi hanno interpretato benissimo la partita e sono stati bravi ad avere pazienza, a sfruttare gli episodi favorevoli come avevamo ipotizzato». Una gara comandata dall'inizio alla fine, quella di Pian di Follo: «Non so quante tra punizioni e palle inattive abbiamo battuto – sorride Bollini -, c'è mancato nulla per andare in vantaggio così… Poi è arrivato l'eurogol di Castellazzi, che ci ha spianato la strada».
Non è un caso: prima gara, entra Orero e segna; seconda gara, entra Romeo ed è doppietta. Bollini raccoglie e conferma: «Se ha un segreto, questa squadra, è proprio nel temperamento di chi parte dalla panchina. Lo dico con orgoglio: la squadra è brava a mettere in condizione chi entra di sfruttare sì le proprie qualità ma anche e soprattutto la maggiore freschezza. Avete visto Romeo e Rossini: due gol uno e una grande capacità di dare equilibrio alla squadra l'altro. E poi certo, avere un Ferrari in questo spolvero fa comodo…».
La citazione del mister, pur senza il gol, se l'è meritata tutta. Gabriel Enzo Ferrari è la rivelazione degli ultimi tempi: arrivato senza che molti se ne accorgessero, sta facendo vedere in Primavera – e negli spezzoni di prima squadra che già Novellino gli ha concesso – di che pasta è fatto. «Ho cercato il gol, peccato per la traversa – butta lì lui -, ma era importante vincere. Come mi trovo qui? Benissimo». Un americano che gioca a calcio, però, è ancora cosa strana, da queste parti. La spiegazione c'è: «Mio padre è italo-americano, mia mamma è brasiliana e la sua famiglia è pazza per il pallone… Sia lei che mio zio giocavano, e io faccio calcio da quando avevo 8 anni. I modelli? Nella Samp Quagliarella, in assoluto Henry e Ibrahimovic».
Un gol a testa, per Bidre'Ce Azor e Paolo Castellazzi. Ed entrambi quella palla in rete la aspettavano da tempo: «Ci tenevo perché era un po' che non segnavo – ammette il centrocampista, che ha sbloccato il punteggio con un destro spettacolare -, e poi è venuto pure un bel gol… Siamo un bel gruppo e l'abbiamo dimostrato anche su un campo che ha reso la partita difficile, ora però speriamo di passare a punteggio pieno». «Volevo la rete, l'ho trovata – riprende e chiude la punta di Haiti -, ma quel che conta è che la squadra abbia vinto. Stiamo facendo bene, questo è un torneo prestigioso e tutti quanti vogliamo fare bella figura».

Nella foto Pegaso, Gabriel Enzo Ferrari anticipa il difensore del Benevento Donato Callisto.

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